È stato l’ultimo Padrino Matteo Messina Denaro, ma è stato anche molto di più di un boss mafioso, un uomo capace di agire nell’ombra mentre tutti lo cercavano e molti lo proteggevano. Fino all’ultimo ha lavorato per dar vita alla multinazionale del crimine, cioè l’alleanza tra la mafia siciliana e l’ndrangheta calabrese, per far tornare protagonista Cosa nostra, colpita dai numerosi arresti che da tempo hanno ridotto il potere delle cosche. Di questo personaggio controverso, capace di trasformare Cosa nostra in una Cosa grigia, con legami nella politica, nell’imprenditoria, nella massoneria si parlerà venerdì 15 novembre, alle ore 21, al Caffè letterario di Bra.
L’appuntamento è presso la sala di BrArte (via Vittorio Emanuele II, 148) per la presentazione del libro “L’ultimo Padrino. Vita, morte e crimini di Matteo Messina Denaro” (Rubbettino editore) con ingresso libero. L’autore Luca Ponzi dialogherà con la giornalista Silvia Gullino e il fiduciario di Slow Food Bra Gianni Milanesio. La serata offrirà uno sguardo profondo sul sanguinario boss di Castelvetrano, sulle sfumature dell’animo umano e sui segreti di un potere oscuro che ha attraversato decenni.
Chi è Luca Ponzi
Luca Ponzi, 57 anni, laureato in Scienze Politiche, giornalista, attualmente è responsabile della redazione Rai della Liguria. Ha ricoperto lo stesso incarico alla Rai della Calabria, dove si è occupato anche di infiltrazioni mafiose e ‘ndrangheta, e prima ancora è stato vicecaporedattore in Piemonte. I suoi servizi sono stati trasmessi da Tg1 e Tg2. A lungo ha collaborato con il quotidiano La Stampa.
Ha scritto numerosi saggi per il Sole24Ore. L’ultimo su Sergio Marchionne, il manager che salvò la Fiat e conquistò la Chrysler, è edito da Rubbettino. È anche l’autore del podcast “Il latitante” su Matteo Messina Denaro trasmesso da Radio 24.