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Attualità | 12 dicembre 2024, 14:05

Santa Croce e Carle di Cuneo, Livio Tranchida prossimo all'addio? Manassero: "Eventualità genera stupore e allarme"

Direttore generale dall'aprile 2023, secondo indiscrezioni di stampa delle ultime ore il 47enne trapanese sarebbe vicino all'addio. La sindaca di Cuneo: "Si rivaluti la decisione, nel caso sia stata presa"

Patrizia Manassero

Patrizia Manassero

"La notizia di un possibile spostamento del direttore generale dell’Aso Santa Croce e Carle Livio Tranchida a nuovo incarico comparsa oggi sulla stampa locale genera preoccupazione e allarme. Stupisce enormemente, all’indomani dei risultati che vedono il nostro ospedale il migliore d’Italia, e preoccupa profondamente, in una fase di grande delicatezza del percorso verso il nuovo ospedale, in considerazione del fatto che l’incarico del dottor Tranchida non era in scadenza".

Commenta così la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero, le indiscrezioni di stampa che riguardano un possibile allontanamento del dottor Tranchida dalla guida dell'Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo.

Tranchida è stato nominato come successore di Elide Azzan - dimissionaria assieme all'ex direttrice sanitaria Monica Rebora - nell'aprile 2023 per decisione della giunta regionale, prendendo ufficialmente servizio il 1° maggio di quell'anno. Trapanese d'origine, laureato alla Bocconi di Milano, dal 2016 sino alla nomina è stato direttore di Amos.

"In recenti colloqui con i vertici della Regione, la volontà che avevo registrato e con cui concordavo, era di non modificare il vertice dell’Aso cuneese - prosegue la sindaca nella sua nota -. Se la notizia fosse confermata ufficialmente, sarebbe quindi motivo di ulteriori perplessità e domande. Ci era stato assicurato un direttore di lungo corso e grande esperienza che potesse traghettare l’Aso Santa Croce e Carle verso il nuovo ospedale, e in questo senso il Direttore Generale stava operando. Auspico quindi che una eventuale decisione di spostamento a nuovo incarico del dottor Tranchida possa essere rivalutata e modificata".

"Rinnovo ancora una volta il mio appello all’unità del territorio per il quale l’ospedale opera e dà risposte di grande efficacia ed eccellenza, come ha dimostrato la classifica Agenas - conclude Manassero -. L’obiettivo deve essere un lavoro corale a beneficio della sanità pubblica e dei cittadini, senza logiche di parte, siano esse politiche o territoriali. È una fase troppo delicata, da tutti i punti di vista, per mettere ulteriormente a rischio percorsi già di per sé complessi e complicati".


 

redazione

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