Sabato 12 aprile, alle ore 16, sarà inaugurata all’Antico Palazzo di Città, in via Giolitti 1, una interessantissima attività d’arte. Si tratta di una mostra organizzata dalla Onlus “Col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo” che vedrà protagonista la personale del fotografo Paolo Leone, che il critico Remigio Bertolino ha definito “Nel segno della luce”, esprimendo lusinghieri giudizi: "nei suoi saggi sulla fotografia, il filosofo francese Roland Barthes chiama capacità di veggenza quella particolare predisposizione del fotografo ad essere presente a scattare in un preciso istante, cioè saper cogliere il momento giusto per fissarlo sotto l’aspetto dell’eterno. Credo che, anche per Paolo Leone, fotografo cuneese, avvenga in questo modo la decisione di scattare una certa foto, da un particolare angolo, con un certo primo piano e un certo sfondo… Il fotografo cuneese ci regala una serie di immagini altamente suggestive, ricche di un particolare fascino cromatico o di magiche atmosfere servendosi di un bianco e nero incisivo e poetico. Esemplare è a questo proposito l’immagine invernale del Viale degli Angeli. È un notturno e il fotografo ha colto l’atmosfera di fiaba bianca che il viale suggerisce così ricamato di neve e gelo. La lunga prospettiva delle piante allineate si perde su uno sfondo lontano con un vorticare di bagliori che pare calamitare l’occhio verso una dimensione fuori del tempo. Anche la Torre civica di Cuneo è colta nel buio della notte in uno spazio quasi metafisico, in una angolatura diagonale che dà un senso di movimento all’immagine. La presenza umana quasi non si nota, è scomparsa nella notte: è ridotta a pochi avventori seduti in un bar. Il bianco e nero è superbo, il cielo notturno, di un nero profondo, e le facciate della case, accarezzate dalle luci artificiali, hanno delicati passaggi tonali. Nelle fotografie a colori Paolo ci regala paesaggi, scorci, dettagli di aspetti naturali con un punto di vista sorprendente ed originale. Il fotografo cuneese ama le lunghe campiture che si perdono in vasti orizzonti, le luci che creano forti contrasti. L’immagine del campo di lavanda di Sale San Giovanni è scandita da una luce bassa all’orizzonte, dove si immerge il disco rosso del sole al tramonto… Il fotografo dedica alla città di Mondovì alcune immagini dal forte impatto emotivo come quelle dei “Fuochi” e della “Mongolfiera”. Le fotografie dei fuochi artificiali per la festività della Vergine del Monteregale sono state scattate in splendidi notturni con il cielo scandito dai razzi che si aprono come rose multicolori nel cielo sopra Piazza. La mongolfiera è colta in volo verso la cima innevata e biforcuta della Bisalta in uno squarcio di azzurro dove pare effondere una bianca scia come spuma al passaggio di una nave in mare aperto".
Alla mostra fotografica si afianca la collettiva "J'Amis" ideata da Bruno Capellino.
Per quanto riguarda la sezione d’arte, saranno presenti opere dei pittori scomparsi Nino Fracchia, Giovanni Gagino, Corrado Ambrogio, Buròt Francesco Russo, nonchè dei viventi: Angela Bacchiarello, Ernesto Billò,Gianni Bava,Sergio Bruno, Ivo Bruschi, Lorenza Cambioli, Bruno Capellino, Enea Fenoglio, Claudio Manoni, Ezio Massera, Paola Meineri Gazzola, Gianpaolo Prato, Maria Grazia Pochini Fenoglio, Ornella Pozzetti, Gianni Vigna, con tecniche e soggetti i più disparati.
È un'ampia proposta di artisti monregalesi, che saprà rispondere con forza alle attese degli appassionati d’arte. Tra gli artisti che esporranno, come detto, ci sarà anche Bruno Capellino, con sorprendenti opere grafiche, dipinti, collage.
Nelle sue opere, dice Ernesto Billò: "...scaturiscono a ondate, con apparentemente incontenibile fluidità, le creazioni artistiche di Bruno Capellino. Variano per temi, tecniche, epoche, e sono sollecitate da un estro naturale coniugato con un’autentica necessità espressiva: frutto di una cultura non esibita ma cresciuta ed elaborata lungo gli anni a suggerirgli stimoli e confronti senza intaccare la sua originalità. Sono foto, disegni, dipinti, collages sempre apprezzabili e spiazzanti nella loro continua ricerca tecnica ed espressiva. Opere per lo più di piccole dimensioni e tutte di una intri gante vitalità sorretta da un nativo gusto grafico e da una continua ossessiva volontà di sperimentazione. Dalle prime suggestive foto in bianconero e a colori realizzate col ricorso ad espedienti ingegnosi e segreti, Capellino è passato a composizioni astratteggianti fitte di segni, ritmi, grovigli, suggestioni. E tu chiamale, se vuoi, emozioni, intuizioni, variazioni, os sessioni... Sono comunque proposte che non lasciano indifferenti, e fanno pensare che starebbero bene pure su stoffe, abiti, tappezzerie, e anche sui muri di città che vediamo invece coperti invece da sgorbi senz’arte né parte. Allora, di fronte a questa fitta sequenza di fogli e di carte genialmente tratteggiate, co lorate, o tagliate e altrimenti ricomposte, vien quasi da citare Montale: “Non domandarci la formula che mondi possa aprirti / sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. / Codesto solo oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo e ciò che non vogliamo…”
La rassegna è intitolata “Nel segno della luce” e sarà visitabile dal 12 al 21 aprile. Ingresso libero il venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 19. Inaugurazione il 12 aprile alle ore 16.