A Cuneo, in materia di tassa sui rifiuti per l’annata in corso, “niente di nuovo sul fronte occidentale”: stante le dichiarazioni che l’assessore al Bilancio e Tributi Valter Fantino e il funzionario responsabile di settore Nadia Giletta hanno riservato ai membri della I commissione consiliare, gli scostamenti previsti paiono davvero irrisori in particolar modo per le utenze non domestiche (0,5% medio) e comunque molto ridotti per quelle domestiche (per un massimo di 1,5%).
La commissione si è riunita ieri (martedì 15 aprile) nel salone del Consiglio comunale. Presenti, oltre ai già citati, anche il presidente Mario Di Vico e il dirigente Carlo Tirelli.
Fantino: “Fondamentale spiegare ai cittadini perché riceveranno due bollette invece di una”
L’assessore, in sede d’incontro, ha sottolineato come il Piano Finanziario determinato dall’Arera – organo di regolazione in materia di predisposizione e aggiornamento dei metodi tariffari introdotto nel 2017 – nel 2024 copra anche l’anno in corso, e cubi 9.919.879 euro di valore netto. Proprio per questo non si prevedono picchi in bolletta per i cittadini cuneesi.
Quel che impensierisce il settore, però, è l’introduzione – nello scorso gennaio – del bonus sociale per nuclei famigliari con Isee compreso fino a 9.530 euro e la conseguente istituzione della componente perequativa per la copertura delle agevolazioni tariffarie relative agli utenti detentori del bonus stesso. Quota fissa per entrambe le voci: 25% massimo il bonus e sei euro annui a utenza la sua componente perequativa.
“L’incidenza di questi sei euro annui grava sulle utenze domestiche, nonostante il Piano Finanziario rimanga immutato – ha detto Fantino -. Il punto di complessità riguarda la pianificazione della comunicazione ai cittadini: è probabile che, invece dello ‘storico’ invio della bolletta unica, se ne opereranno due, uno con all’interno le bollette di luglio e ottobre e una terza tranche che prevederà un conguaglio con l’incameramento di questi sei euro a utenza. Ora come ora non sappiamo cosa sarà”.
I dubbi sul bonus sociale. Giletta: “Non sappiamo come erogarlo e a chi”
La dottoressa Giletta è scesa più nel tecnico di quanto riguarda il bonus sociale, figlio di un decreto entrato in vigore il 28 marzo scorso e demandato come gestione all’Arera: “Il bonus viene equiparato a quelli, già esistenti, dell’energia elettrica e del gas ma è un puro tributo e funziona diversamente” ha detto in commissione.
Giletta ha anche sottolineato – rispondendo all’intervento del consigliere Beppe Lauria – che la TEFA, il tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, risulta essere al 5% del valore totale del tributo: “Il massimo possibile, ma per legge del 1992 è appannaggio della Provincia”.
Infine, ancora sul bonus sociale: “Sappiamo quanto ‘costa’ il bonus alla collettività ma non come poterlo erogare, principalmente perché non conosciamo gli eventuali fruitori tranne quelli che hanno già presentato la domanda – ha aggiunto Giletta -. Certo questi sei euro annui andranno a coprire le agevolazioni fino a ieri ‘extra TARI’, un’eventualità indubbiamente positiva per il Comune nella pura ottica di bilancio”.