Non ha mancato di stuzzicare gli animi dell’amministrazione comunale la notizia – lanciata dal nostro giornale negli scorsi giorni, a partire da una delibera della giunta cuneese – relativa alla riqualificazione dell’area del Mercato Coperto di Cuneo.
Un progetto affidato, nella sua parte di fattibilità tecnico-economica, al ben conosciuto studio Tautemi e che tenterà la corsa a un bando da 210 milioni di euro dedicato allo sviluppo delle aree dismesse o in disuso, e che si prevede costerà circa quattro milioni di euro. L’obiettivo è rendere il Mercato Coperto un luogo di forte attrattività, come succede in tante città d’Europa; un luogo vivo, aperto, multifunzionale con spazio anche per punti di ritrovo, degustazioni, eventi, un centro logistico per la distribuzione di prodotti freschi alle attività del centro e ai privati, servizi igienici e docce, ricoveri per biciclette.
“Nelle nostre intenzioni il nuovo Mercato Coperto sarà aperto sette giorni su sette e in orari diversi dai soliti, con la prospettiva di rivitalizzare il mercato cittadino” aveva commentato, sempre sul nostro giornale, l’assessore e vicesindaco del capoluogo Luca Serale.
L’attacco degli Indipendenti: “Al vicesindaco non importa dell’opinione dei consiglieri”
Proprio verso Serale si rivolgono non solo le attenzioni di chi al progetto pare interessato o chi lo sarà direttamente in futuro, ma anche della minoranza consigliare. Nello specifico gli Indipendenti di Giancarlo Boselli si sono rivelati critici, anche se non rispetto al progetto in sé e per sé: “Non entriamo nel merito per ora, sull’idea di rifunzionalizzare il mercato coperto di Piazza del Seminario, nel cuore della città. Ma prendiamo atto del fatto che, a Serale, l’opinione dei consiglieri non importi”.
Il punto della polemica riguarda infatti il mancato passaggio in commissione della proposta prima del perfezionamento dell’affidamento a Tautemi: “Ancora una volta il vicesindaco dimentica di avvisare le commissioni consiliari competenti prima dei giornalisti: del progetto, appunto, abbiamo letto sulle testate locali – ha detto, ancora, Boselli -. Stessa cosa era successo sull’appalto del Piano Neve da 12 milioni di euro: intravediamo un pattern, una tendenza, che non ci piace per nulla”.