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Attualità | 19 aprile 2025, 10:26

PD Racconigi: "Oggi non c’è più il fascismo, ma la dittatura si può celare dietro altri sipari e al posto degli ebrei ci potrebbero essere altri capri espiatori"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera, firmata dal Circolo PD Marinetti – Longagnani Racconigi, nella quale viene ricordata la figura di Beppe Marinetti

PD Racconigi: "Oggi non c’è più il fascismo, ma la dittatura si può celare dietro altri sipari e al posto degli ebrei ci potrebbero essere altri capri espiatori"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera, firmata dal Circolo PD Marinetti – Longagnani Racconigi, nella quale viene ricordata la figura di Beppe Marinetti.

Gentile Direttore, 

Gli avvenimenti politici internazionali ci fanno riflettere su quello che sarà il futuro del mondo e, secondo noi, non c’è da restare allegri. Constatiamo che certi pericoli per la Democrazia, purtroppo, ritornano. Nel pomeriggio del 13 febbraio di quest’anno abbiamo ricordato, presso il museo della seta di Racconigi, la figura di Beppe Marinetti, illustre cittadino, per due volte sindaco della Città e partigiano durante la guerra di Liberazione. Marinetti lo abbiamo ricordato in occasione dei cento anni della sua nascita (14/02/1925) e vorremmo riportare un breve passaggio di un suo discorso, da primo cittadino, in occasione del 25 Aprile del 1998. “Ho pianto di rabbia pensando a coloro che oggi sostengono l’innocenza di certi carnefici. 

La memoria fa riflettere sulla natura dell’uomo, come possono essere esistiti uomini così disumani.” Marinetti terminava il suo discorso facendosi voce di tutti coloro che, come lui, hanno lottato nella Resistenza: “siamo stanchi di sentirci ogni giorno sotto processo, stanchi di sentirci dire che dobbiamo perdonare, che tanto siamo uguali a quelli che abbiamo combattuto.” A distanza di otto decenni, nel conforto delle nostre abitazioni, oggi ci chiediamo perché Marinetti e compagni siano saliti in montagna o abbiano strisciato nelle pianure fra le piante di granturco per combattere quella guerra lunga e sanguinosa. Ricominceremmo coi principi, coi paroloni, coi temi morali di carattere generale. Ma spesso ci sono cose semplici e comprensibili dietro tante grandi parole. 

La cosa che viene subito in mente, dopo le atrocità risapute del fascinazismo, è che al tempo del Marinetti neppure maggiorenne c’erano le leggi razziali. Di solito, queste leggi le ricordiamo in modo sommario, ma sappiamo tutti esattamente di cosa si trattò? Le vogliamo ricordare nei particolari? In Italia gli ebrei non potevano prestare servizio militare. 

Gli ebrei non potevano possedere aziende che interessassero la difesa nazionale. Gli ebrei non potevano fare i tutori di alcuna persona. Gli ebrei non potevano essere proprietari di terreni e fabbricati. Gli ebrei non potevano avere dei domestici di razza ariana (?). Gli ebrei stranieri dovevano essere espulsi dal paese. Gli ebrei non potevano entrare nelle amministrazioni militari e civili. Gli ebrei non potevano far parte dell’unico partito allora esistente. Gli ebrei dovevano stare fuori dagli enti provinciali e comunali. Gli ebrei non potevano lavorare nelle assicurazioni. Gli ebrei non potevano fare parte del personale delle banche. Gli ebrei non potevano entrare a far parte del personale degli enti parastatali. Gli ebrei, alunni e insegnanti, dovevano rimanere fuori dalle scuole. Marinetti andò in montagna per combattere la dittatura che a quei tempi si chiamava fascismo. Ai nostri giorni restano i principi del Marinetti partigiano, l’esempio. 

Oggi non c’è più il fascismo, ma la dittatura si può celare dietro altri sipari e al posto degli ebrei ci potrebbero essere altri capri espiatori.

redazione

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