Con profonda amarezza siamo costretti a denunciare un nuovo, grave episodio che ha coinvolto la sede della Lega di Alba. Nella notte del 25 aprile, giornata simbolo della libertà, la saracinesca della nostra sede di via Gazzano è stata imbrattata con scritte offensive e insulti. Un gesto vile e incivile che rappresenta un attacco non solo alla nostra comunità politica, ma al principio stesso di libertà di espressione che proprio il 25 aprile dovrebbe essere onorato e difeso da tutti.
Non si tratta di una semplice bravata: siamo di fronte a un atto di intolleranza che mira a intimidire e a mettere a tacere chi ha idee diverse. Un comportamento inaccettabile che offende il valore del confronto democratico e civile, fondamento della nostra convivenza.
Lorenzo Barbero, capogruppo della Lega in Consiglio comunale ad Alba, dichiara: “Condanno con assoluta fermezza questo gesto inqualificabile, che non trova alcuna giustificazione. Colpire la sede di un partito significa colpire il diritto di ciascuno a esprimere liberamente le proprie idee. La Lega di Alba continuerà con determinazione il proprio impegno sul territorio, nel rispetto dei valori democratici e attraverso il dialogo e il confronto, senza farsi intimidire da chi usa l’odio come strumento politico.”
Anche il Senatore Giorgio Maria Bergesio, segretario provinciale della Lega di Cuneo, commenta: “Un atto irresponsabile e vergognoso, che fomenta un clima di odio di cui l’Italia non ha certo bisogno. Condanno senza esitazioni questo ennesimo episodio di intolleranza avvenuto sulla sede della nostra Lega ad Alba. Anche questa volta, come accaduto già nel 2023 e 2024, respingiamo con forza ogni tentativo di intimidazione. Proseguiremo il nostro percorso con serietà e rispetto, portando avanti le nostre idee con il coraggio del dialogo e della democrazia.”
La Lega di Alba esprime tutto il proprio rammarico per quanto accaduto e rinnova l’appello a tutte le forze politiche e sociali a condannare con decisione questi atti, unendosi nella difesa dei valori di libertà, rispetto e convivenza democratica. Non saranno gesti vili e intimidatori a fermare il nostro lavoro al servizio della comunità.