“Ci è stato chiesto di svolgere le manifestazioni con sobrietà. L'avremmo fatto comunque: la morte di Papa Francesco è una grave perdita per cattolici, laici e antifascisti. Anche lui è stato un resistente, contro i signori della guerra, per la pace, la dignità e la libertà delle persone”
Con queste parole Dario Peirano, presidente dell'ANPI Verzuolo-Valle Varaita e figlio del partigiano "King", ha aperto il suo discorso dopo la tradizionale ‘Fiaccolata per la pace e la libertà’ di Verzuolo, nella serata di giovedì 24 aprile. “Detto questo – ha proseguito Peirano – sobrietà non significa cancellazione degli eventi e tantomeno mancanza di allegria: il 25 aprile resta una commemorazione, ma anche una grande festa per l’Italia libera dal nazifascismo. Non posso credere che celebrare la Liberazione possa offendere la memoria di Papa Francesco: lui non avrebbe mai chiesto di mettere il silenziatore alla memoria antifascista”.
La fiaccolata ha attraversato il paese per incontrarsi con la ‘Testimoni di Libertà’, proveniente da Saluzzo e Manta. I due gruppi si sono uniti in piazza Willy Burgo e hanno raggiunto insieme Palazzo Drago, cuore delle celebrazioni.
La vigilia della Festa della Liberazione, giovedì 24 aprile, ha visto in mattinata l’apertura al pubblico del Municipio di Verzuolo, con la visita alla sala del Consiglio Comunale, dove è stato proiettato il video ‘Storia di Angelo Boero’, partigiano e sindaco, e si è potuta visitare la mostra dei disegni realizzati dagli alunni della Scuola Secondaria di I grado sul tema della Pace. In serata, centinaia di persone hanno preso parte alla fiaccolata. Presenti, oltre ai rappresentanti dell’ANPI, il sindaco di Verzuolo Giampiero Pettiti, assessori e consiglieri comunali, e i sindaci dei paesi vicini: Franco Demaria (Saluzzo), Fabrizio Nasi (Costigliole Saluzzo), Stefania Dalmasso (Piasco), Andrea Allasina (Pontechianale), Pierfranco Margaria (Manta), Silvano Dovetta nella duplice veste di sindaco di Venasca e consigliere provinciale e il consigliere regionale Mauro Calderoni.
Tra i partecipanti anche l'avvocato Ernesto Maria Ruffini, oratore ufficiale delle celebrazioni per il 25 Aprile ieri a Saluzzo.
Il sindaco di Verzuolo Giampiero Pettiti, citando il poeta cileno Pablo Neruda – "Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi..." – ha ricordato la storia dei due militari della famiglia Barra, entrambi suoi parenti: Eligio, morto su una nave silurata nelle acque della Tunisia, ed Efisio, deportato in un campo di lavoro in Germania per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale Italiana di Salò. Immenso il dolore della madre Felicita bisnonna di Pettiti.
Toccante l'intervento di Marta Giolitti, giovane sindaca del Consiglio comunale dei ragazzi che frequenta la terza Media a Verzuolo: “Il 25 aprile suscita emozioni intense, ricordando gli orrori della guerra ma anche la gioia della rinascita dopo quel periodo oscuro. Commemorare questa data significa affermare con forza il rifiuto della guerra, dello sterminio e delle brutalità, raccogliendo l’eredità di chi ha lottato per la libertà e la dignità, sia con le armi sia attraverso la resistenza civile. La Resistenza, infatti, non fu solo lotta armata in montagna, ma anche l'impegno quotidiano di donne, intellettuali, sacerdoti, partigiani nonviolenti e di tutti coloro che, in modi diversi, si opposero alla dittatura e alla violenza. Dire no alla guerra oggi significa continuare il cammino tracciato da chi ha vissuto le tragedie della storia, custodendo e difendendo i valori della nostra Costituzione. Il 25 aprile deve infondere il coraggio di perseguire, ogni giorno, la pace e la convivenza civile, per costruire un futuro più giusto e umano per le nuove generazioni”.
Dario Peirano ha poi chiuso la serata con parole accorate:“Sono passati 80 anni dal 25 aprile 1945, vissuti in pace ma anche segnati da lotte e sacrifici. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. L’indifferenza, come scriveva Antonio Gramsci, è il peso morto della storia. È nostro compito continuare a vigilare sui valori di pace, libertà e democrazia conquistati dalla Resistenza e scritti nella nostra Costituzione”.
Il presidente ANPI ha quindi lanciato un appello a non falsificare la storia e a non dimenticare: “Se l’Italia ha potuto sedersi al tavolo dei vincitori contro il nazifascismo e scrivere una Costituzione autonoma, lo deve alla Resistenza”. Peirano conclude: “Ho visto un bellissimo manifesto, fatto da dei ragazzi, c’era scritto: se siamo liberi di discutere del 25 Aprile è grazie al 25 Aprile.Prendiamoci un impegno: fermiamo le guerre prima che sia troppo tardi, svegliamo chi sta ancora dormendo!”
Il 25 Aprile a Verzuolo è stato celebrato con la messa alla Cappella Madonna della Neve nella frazione Villanovetta di Verzuolo, seguita dal tradizionale Pranzo della Liberazione a Palazzo Drago.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Le celebrazioni proseguono domenica 27 aprile: alle 21, nell’Antica chiesa parrocchiale della Villa di Verzuolo, si terrà il Concerto per la Pace con l’Ensemble d'archi della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, il coro 'Invocenoi' e il coro giovanile 'I Dissonanti', che proporranno brani della Resistenza, come Festa d’aprile e Bella Ciao.
Sarà presente un rappresentante di Amnesty International e verrà organizzata una raccolta fondi per i bambini colpiti dalle guerre.
Sempre domenica 27 aprile, a Rossana, alle ore 9 è in programma un Trekking partigiano sui sentieri percorsi dai giovani che scelsero di combattere per la Libertà, con ritrovo davanti alla chiesa del paese.