A Cavallerleone, la commemorazione dell’80° anniversario della Liberazione si è tenuta ieri, domenica 27 aprile, in una cerimonia che ha visto la partecipazione delle autorità locali e regionali.
Il sindaco Marcellino Peretti, affiancato dalla vice sindaca Monica Granetto e dall’assessore Nadia Vola, ha accolto il vicepresidente del Consiglio Regionale Franco Graglia per un momento di grande valore simbolico: la consegna degli attestati di ‘Sentinella della Repubblica’ agli ex sindaci del paese o ai loro familiari ancora viventi.
La mattinata si è aperta con una messa presso la Confraternita di San Giuseppe, celebrata in memoria di tutti i sindaci defunti dal 1945 ad oggi.
Un momento di raccoglimento che ha preceduto la cerimonia ufficiale, durante la quale si è reso omaggio a chi ha guidato il paese di Cavallerleone nel corso degli ultimi ottant'anni.
Per l’occasione, anche gli uffici comunali sono rimasti eccezionalmente aperti al pubblico nel pomeriggio, in segno di partecipazione e apertura verso la cittadinanza.
Il Comune di Cavallerleone ha voluto ricordare, in particolare, i sindaci che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi: Gianpiero Giacosa (2009-2014), Giovanni Bongiovanni (1999-2009 e 2014-2024), Giacomo Bonino (1970-1999, defunto), Candido Daniele (1965-1970, defunto), Filippo Appendino (1949-1965, defunto), oltre all’attuale primo cittadino Marcellino Mario Peretti, eletto nel giugno del 2024.
Nel corso della sua orazione ufficiale, il sindaco Peretti ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo dei sindaci nella storia della Repubblica Italiana: "Oggi siamo qui per rendere omaggio a una figura cruciale della nostra democrazia: il sindaco", ha esordito, ricordando come "Dal dopoguerra ad oggi, i sindaci italiani sono stati, e continuano ad essere, le vere 'Sentinelle della Repubblica'. Custodi di valori, garanti di coesione sociale e ponte tra istituzioni e comunità locali".
Il sindaco ha poi ripercorso il difficile cammino della rinascita nazionale, affermando che "All'indomani della Seconda Guerra Mondiale, l'Italia ha trovato nei sindaci il simbolo di una rinascita, di un Paese che voleva rialzarsi e costruire un futuro migliore".
Peretti ha ricordato con enfasi che si trattava di "Uomini e donne che, con coraggio e dedizione, hanno affrontato sfide enormi: la ricostruzione delle città, la ricomposizione del tessuto sociale, il ripristino della fiducia verso le istituzioni".
Ha poi evidenziato come: "Nel corso dei decenni, i sindaci abbiano saputo adattarsi a un Paese in evoluzione, rispondendo alle esigenze mutevoli delle loro comunità: dall'industrializzazione alla globalizzazione, dalle emergenze ambientali alle nuove sfide della digitalizzazione". Ha aggiunto che i primi cittadini "sono stati promotori di progresso, ma anche baluardi di legalità e giustizia, spesso in prima linea contro fenomeni come la corruzione e la criminalità organizzata".
Sottolineando la complessità del ruolo, il sindaco ha detto che "Essere sindaco non è solo un titolo, ma una missione. È ascoltare la voce dei cittadini, dare risposte concrete e, quando necessario, prendere decisioni coraggiose, anche impopolari. È essere la mano che accoglie e il muro che protegge".
Guardando alle sfide contemporanee, Peretti ha ribadito: "Oggi, mentre ci troviamo di fronte a sfide globali come il cambiamento climatico e le migrazioni, il ruolo dei sindaci è più che mai centrale". A suo avviso, "essi incarnano la vicinanza dello Stato al cittadino, rappresentando quel legame diretto e autentico che dà senso alla parola ‘Repubblica’".
Infine, con emozione, il primo cittadino di Cavallerleone ha concluso il suo intervento con un ringraziamento: "Permettetemi di concludere con un ringraziamento sincero a tutti i sindaci d'Italia, passati e presenti. Grazie per il vostro impegno, per la vostra dedizione e per essere, ogni giorno, le vere 'Sentinelle della Repubblica'. La vostra forza è la forza delle nostre comunità. La vostra integrità è la colonna portante della nostra democrazia".
"Viva i sindaci, viva la Repubblica!" ha esclamato in chiusura, tra gli applausi dei presenti.