Aveva suscitato molta amarezza al CfpCeMon la notizia che erano stati tre studenti spagnoli in Eramus, ospiti al campus del Beila, gli autori dei graffiti e delle scritte comparse la scorsa settimana sulla nuova ciclabile a Mondovì.
"Ci siamo presi qualche giorno prima di parlare perché, lo ammettiamo, eravamo affranti - dicono dalla scuola -. Affranti perché, con tutta la passione che mettiamo in ciò che facciamo da 26 anni a Mondovì, da 14 a Fossano e da oltre 70 a Ceva, è stato doloroso vedere il nostro nome associato a un gesto che non ci rappresenta. Tre ragazzi, ospiti del nostro Campus grazie al programma Erasmus, hanno commesso un errore grave e lo hanno fatto in un modo che ha giustamente indignato la cittadinanza.
Ma questa non è solo la storia di un errore".
Coerenti con i valori che il Cfp trasmette ogni giorno ai propri studenti e nel rispetto del territorio e degli enti con i quali c'è una grande sinergia, la scuola è intervenuta per porre rimedio alla vicenda, dando, ancora una volta, una lezione di senso civico.
“La cosa che più ho apprezzato di questa brutta storia è la reazione di questi diciottenni – sono le parole del nostro direttore, Marco Lombardi – Nelle 24 ore successive, una volta compresa la gravità dell’accaduto, si sono recati volontariamente a ripulire i graffiti e hanno scritto una mail di scuse al Comando della Polizia Municipale. Un epilogo che ha del sereno anche se non eviterà loro né la sanzione amministrativa, né il rientro anticipato in Spagna, impattante sui loro percorsi scolastici. Inoltre, le scuole spagnole, responsabili in quanto i tre erano appunto impegnati in un periodo di Erasmus, saranno tenute a coprire i costi dei lavori di ripristino che faranno tornare di nuovo bella quell'area di Mondovì.”
"Qualunque percorso di crescita passa, inevitabilmente, anche dagli inciampi. Vale anche per noi: coglieremo questa brutta esperienza per rivedere alcune nostre policy di accoglienza, valutando anche momenti formativi dedicati all’impatto civico nei Paesi ospitanti - chiosano dal Cfp - Il programma Erasmus è anche questo: formare cittadini europei consapevoli, rispettosi delle culture e dei luoghi che li accolgono. Ringraziamo la docente del gruppo Erasmus, Rosa Boix Moratal, che fin da subito ha dichiarato il proprio dispiacere e ci ha supportati nella gestione dell'accaduto. Sbagliare è umano. Riparare è formativo. Non reagire sarebbe stato inaccettabile".