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Attualità | 12 maggio 2025, 20:04

Pontechianale ricorda Filippo Chiri e Antonio Berardo con una targa in loro memoria

Nel contesto delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione, l’ANPI di Verzuolo e Valle Varaita ha onorato la memoria di due giovani civili uccisi dai nazifascisti nel 1944

Nell’ambito del programma organizzato dall’ANPI di Verzuolo e Valle Varaita per l’80esimo anniversario della Liberazione, sabato 10 maggio a Pontechianale è stata posata una targa commemorativa in memoria di Filippo Chiri e Antonio Berardo, due giovani civili brutalmente uccisi dai nazifascisti durante i rastrellamenti del 1944.

Come riportato sulla lapide, Chiri fu assassinato il 27 marzo 1944 all’età di 18 anni, mentre Berardo perse la vita il 15 settembre dello stesso anno, a soli 16 anni, in località Grange del Rio.

La cerimonia si è svolta in un clima di partecipazione e raccoglimento, alla presenza del vicesindaco di Pontechianale Piermatteo Roulph, di Mara Cirolli in rappresentanza del Comune di Melle, e di Bruno Genzana, rappresentante francese della Région Sud Provence-Alpes-Côte d’Azur.

Dario Peirano, presidente dell’ANPI di Verzuolo e Valle Varaita, ha pronunciato un sentito discorso, sottolineando l’importanza del ricordo:

A Pontechianale è stata posta una lapide a ricordo di due giovani,  Filippo Chiri  18 anni e  Antonio Berardo, 16 anni, caduti per mano dei nazifascisti durante i rastrellamenti del 1944.

La lapide è  stata posta accanto a quella che ricorda altri giovani partigiani massacrati dai nazisti il 28 marzo 1944. 

I loro nomi, perché è giusto ricordarli, Giacomo Bollino, Bruno Cappellaro, Antonio Favole, Santino Graglia, Carlo Lerda, Armando Li Pizzi, Giuseppe Scarafia, Antonio Tesio, Giuseppe Vitale.

Con loro vogliamo ricordare il loro comandante Ernesto Conte Nicantro (Tacito) che non viene ucciso con i suoi compagni, a lui i nazisti riservano  un altro trattamento, condotto in valle Po, seviziato per dieci giorni nel tentativo di farlo parlare viene poi fucilato a Calcinere.

Peirano ha concluso con un appello alla memoria e all’impegno collettivo:

Il dovere della memoria, il conoscere quello che è  stato, l'importanza del non essere indifferenti, la necessità di un impegno comune per la difesa di quello che ci è stato lasciato, 80 anni di pace e libertà”.


 

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