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Volley | 15 maggio 2025, 18:00

“Quella notte a Cuneo non la dimenticherò mai”: il cuore di Cavaccini e il boato che ha spinto la promozione [VIDEO]

Il libero biancoblu racconta la cavalcata trionfale, la forza del gruppo e la sfida che l’attende nella massima serie: “Siamo una squadra operaia, e lotteremo anche in SuperLega”

Domenico Cavaccini, la sua gioia dopo la conquista della SuperLega

Domenico Cavaccini, la sua gioia dopo la conquista della SuperLega

Il campo tricolore come sfondo, lui emozionato, diretto, intenso. Domenico Cavaccini, libero di Cuneo, ha ancora la voce vibrante quando ripensa alla serata della promozione: “Mi emoziono di nuovo, forte. Alla fine della partita non mi ero nemmeno reso conto di averla giocata. È stato qualcosa di enorme”. E lo è stato davvero, per lui e per una città che ha riscoperto il gusto dell’orgoglio pallavolistico.

Giocare a Cuneo, in quel palazzetto che sa di storia e passione, è per Cavaccini “un’esperienza che auguro a tutti”. Ma il ritorno in Superlega non è arrivato per caso: “La differenza quest’anno l’ha fatta la nostra capacità di reagire. Abbiamo costruito tanto anche nei momenti duri, ci siamo passati dentro e ne siamo usciti più forti”.

Un cammino costruito pezzo per pezzo

Non c’è un singolo momento chiave per Mimmo, ma tappe di crescita: “Dicembre è stato un periodo tosto, ci siamo confrontati duramente, ma ne siamo usciti più compatti. Il rientro di Pinali ha alzato il livello, e poi Davide Brignach ha fatto una stagione da applausi”.

La compattezza, per Cavaccini, non è solo immagine: “Ci abbiamo lavorato tanto. Tanti caratteri, tante energie da far combaciare. Ogni tassello dello spogliatoio è stato fondamentale”.

E lui, nel suo ruolo, non si è tirato indietro: “A livello tecnico ho alzato l’asticella. In difesa ho toccato tanti palloni, mi sono sentito parte del gioco più che mai”. Il suo momento personale? “Terzo set di gara tre a Prata. Una ricezione fuori corpo, palla alta tra le travi, punto del 24. Lì ho capito di aver fatto la differenza”.

Coach Battocchio e lo spogliatoio che funziona

L’intesa con coach Battocchio non è stata immediata, ma profonda: “Siamo due caratteri forti, ci abbiamo messo un po’ a capirci, poi è andata alla grande. Si è affidato a me, io a lui. Abbiamo saputo guidare insieme la squadra”.

Nel gruppo, durante i playoff, poche parole e tanta intensità: “Da Aversa in poi i ritmi erano serrati. Ci capivamo senza parlare troppo. Forse è stato proprio quello il bello”.

Cuneo in SuperLega: il ritorno dei grandi

Ora il pensiero corre alla prossima stagione: “Cuneo ha qualcosa di importante da custodire. Sarà dura, lotteremo per salvarci, ma voglio che il nostro palazzetto diventi un fortino. Il territorio merita questa vetrina. È un vento nuovo che soffia forte”.

Il modello? Quello già visto: “Una squadra operaia, umile, tosta in difesa. Dobbiamo ricalcare l’identità che ci ha portato fin qui”.

La Supercoppa come epilogo e festa

Ma prima, un’ultima sfida: la Supercoppa Italiana, contro Brescia. “Sarà una festa. Un trofeo in palio, certo, ma anche tanti saluti, tante emozioni. Molti di noi si separeranno. Non ci si abitua mai a certi addii”.

E se gli chiedi a chi ha pensato dopo la promozione, Cavaccini sorride e si commuove di nuovo: “A Sicci. Ho chiesto subito dove fosse, sono andato a cercarlo. Era giusto così”.

Cuneo è tornata. E con lei, un cuore che batte forte.

LA VIDEOINTERVISTA A DOMENICO CAVACCINI QUI SOTTO

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