Una serata ricca di contenuti e di umanità, quella di venerdì 16 maggio nella sala tematica, gremita di pubblico, a Il “Quartiere” (ex Caserma Musso) dove è avvenuta la consegna del premio "Bella Ciao" 2025 a Marco De Paolis per la sua opera "Caccia ai Nazisti".
Raccontando il libro (edito da Rizzoli) il procuratore generale militare presso la Corte militare di Appello di Roma, è entrato nella questione dei crimini nazifascisti contro la popolazione civile in Italia e all’esterno, facendo emergere le efferate vicende per decenni ignorate e nascoste nel cosiddetto “Armadio della vergogna”.
Armadio ad ante chiuse rivolte verso il muro, rinvenuto nel 1994 a Roma, nell’ambito delle indagini sul capitano delle SS Erik Priebke, contenente 695 fascicoli di inchiesta e un registro generale con 2.274 notizie di reato, riguardanti svariati crimini di guerra, commessi in Italia dal 1943 al 1945, durante l’occupazione nazifascista.
De Paolis, dialogando con l'assessore Fiammetta Rosso dell’associazione culturale Bella Ciao che ha “lo scopo di ricordare i partigiani saluzzesi ed i valori a cui essi si ispirarono durante la lotta di Liberazione, mediante l’assegnazione dell’omonimo premio annuale" è entrato con emozione nel racconto dei fatti, riportando la stretta intimità con "il dolore immenso" conosciuto dalla viva voce dei sopravvissuti delle stragi allora bambini, alcuni scampati alla morte perché coperti dal corpo degli altri e delle comunità ferite. Il dolore di chi ha dovuto subire poi l’ulteriore ingiustizia "del mancato assolvimento da parte dello Stato del compito di ricercare, processare e punire i responsabili".
“Il premio ha voluto essere un riconoscimento al coraggio ed alla determinazione dimostrati dal dottor De Paolis - afferma Roberto Pignatta presidente dell’associazione - nell’indagare e riportare alla luce un passato volutamente dimenticato e alla dedizione nel rendere giustizia ai sopravvissuti che hanno subito questo orrendo crimine. Un’impresa di straordinaria importanza giuridica e storica: oltre 500 procedimenti penali istruiti, i 17 processi a dibattimento, 57 condanne all’ergastolo ottenute nei confronti dei responsabili delle stragi perpetrate in Italia”.