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Cronaca | 23 maggio 2025, 15:56

"Quel morso dato a uno studente fu legittima difesa": assolto l'insegnante a processo per lesioni e abuso dei mezzi di correzione

Il fatto avvenne nel febbraio 2023 in un'aula dell'Arimondi-Eula di Racconigi. Il docente: "Ho avuto paura di cadere, non volevo fargli del male"

Immagine di repertorio

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Quel morso al braccio, dato dal professore all’alunno fu legittima difesa. A stabilirlo è stato il giudice Alberto Boetti del tribunale di Cuneo che, a seguito della discussione del caso, ha prosciolto il docente dalle accuse di lesioni e di abuso dei mezzi di correzioni. 

La scena venne ripresa dal cellulare di un compagno di classe del ragazzo. Era il febbraio 2023 e come aveva raccontato lo studente dell’IIS Arimondi-Eula di Racconigi, che non denunciò l’insegnante, alla sua richiesta di andare in bagno il professore si era opposto: “Ero stufo di questa situazione - aveva riferito -, non era la prima volta che mi diceva di no e io dovevo andare davvero ai servizi. Mi sono alzato andando verso la porta. Lui si è messo davanti all'uscita, io ho cercato la maniglia e quando l’ho fatto il professore mi ha trattenuto per il braccio destro e mi ha morso. Mi hanno dato sette giorni di prognosi. Ho ancora la cicatrice”.  

“Ho agito per una reazione quasi inconsapevole di autodifesa - aveva spiegato il docente, poi trasferito in un altro istituto -. Viste le mie condizioni di salute, dovute a un pregresso trauma cranico, temevo di battere la testa contro la porta: ho agito per liberarmi, non intendevo fare del male al ragazzo, né tantomeno costringerlo con la violenza a tornare al suo posto o a uscire. In ogni caso sono molto dispiaciuto per quanto accaduto”.  

“A una spinta non reagisco con un morso, semmai con una spinta”. Queste la parole del pubblico ministero che, sebbene nella requisitoria avesse escluso una possibile ipotesi di legittima definendo il gesto del docente “lesivo e volontario”, ha comunque chiesto l’assoluzione dell’imputato dovuta alla mancanza di querela.  

“È vero che l’azione del morso è inconsulta - ha risposto la difesa del docente - , ma proprio per questo si capisce che è istintiva e di reazione”. 

Insistendo su fatto che l'insegnante avesse paura di battere la testa, il legale ha insistito per il proscioglimento del suo assistito: “Il morso non è stato dato per costringere l’allievo a tornare al banco o impedirgli di uscire - ha concluso -, ma in seguito a una colluttazione nata da un approccio aggressivo del ragazzo”.

CharB.

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