Psicologia, cultura e tendenza e sociali: sarebbero questi i fattori per i quali gli uomini attuano meno prevenzione sanitaria rispetto alle donne. A sostenerlo, i relatori dell’incontro tenutosi ieri (giovedì 22 maggio) alle 20.30 al Circolo ‘L Caprissi di piazza Boves a Cuneo: il consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità Luigi Genesio Icardi, il chirurgo vascolare Dimitrios Apostolou, l’urologo Ettore Dalmasso e l’osteopata Emanuele Bessone.
Ad aprire i lavori, il presidente e consigliere comunale cuneese Franco Civallero.
“In molte culture, specie in quella occidentale, agli uomini viene insegnato fin da piccoli a limitare l’espressione delle emozioni e a non mostrare vulnerabilità – ha detto Icardi nel proprio intervento -. Tale atteggiamento può influire sulla propensione a riconoscere e dare importanza a segnali come il disagio e il dolore. Tali differenze orientano la medicina odierna a sviluppare con le istituzioni, programmi di prevenzione e sensibilizzazione sempre più mirati e vicini ai bisogni specifici della popolazione maschile”.
Il cuore, per gli intervenuti, è la necessità di un cambiamento di rotta che riduca la disparità, migliori la prevenzione e renda gli uomini più consapevoli.