Attualità - 26 maggio 2025, 14:41

Il Carcere di Saluzzo al Salone del libro di Torino

Con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Torino. Presenti manufatti e il biscottoficio del carcere Morandi. "Se il periodo di carcerazione viene occupato con attività il tasso di recidiva scende al 2%"

Il carcere di Saluzzo con l'associazione Liberi dentro e Voci Erranti nello stand al Salone del libro di Torino

Il carcere di Saluzzo con l'associazione Liberi dentro e Voci Erranti nello stand al Salone del libro di Torino

Anche quest’anno al Salone Internazionale del Libro di Torino la realtà del Carcere (le sue problematiche e gli aspetti più costruttivi) è stata rappresentata da due stand,  particolarmente significativi unitamente ad un progetto letterario condiviso fra scuola e carcere.

Un primo stand istituzionale, quello del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Torino, che illustra la professionalità della Polizia Penitenziaria, rappresentando l’alveo dentro cui le Associazioni di Volontariato Penitenziario e le Cooperative ricevono supporto e lavorano in collaborazione con il personale responsabile dell’Istituto penitenziario.

Un secondo stand,  quello di Liberi Dentro, Associazione di Volontariato Penitenziario – ODV, presente nella Casa di Reclusione di Saluzzo che, unitamente alla Cooperativa Sociale Voci Erranti e  all’Associazione Idee in Movimento, propone e collabora in alcuni dei percorsi rieducativi presenti a Saluzzo e che, con la presenza per il secondo anno consecutivo alla prestigiosa manifestazione culturale torinese, ha dato continuità ai progetti di lavoro e di istruzione presenti in carcere.

Le realizzazioni artigianali della sartoria Area51Lab e quelle del biscottificio gestito dalla Coop. Voci Erranti sono stati particolarmente apprezzati dai visitatori principalmente per la creatività e la singolarità delle grafiche delle prime e per la qualità e la bontà delle seconde, con piena condivisione degli obiettivi posti alla base dei singoli progetti.

Ammirate specialmente le shopper-bags realizzate in ecopelle a stampa digitale, in serie limitata, riproducenti, tra le altre, un’opera dell’artista Ugo Nespolo (gentilmente concessa dall’autore) e quella dell’illustratrice Alessandra Parigi “Cerotto”  nella cui opera il libro diventa rifugio, fisico e psicologico.

Ma allo stand erano proposte anche felpe e T-shirt di Compagnia delle Carceri e offerte copie degli articoli delle Redazioni interne agli istituti di Saluzzo, con il Corriere di Saluzzo, e Roma Rebibbia N.C., con Dietro il Cancello.

Nella giornata di sabato 17 maggio è stata presente allo stand anche la Presidente dell’Associazione Prigionieri del Silenzio, Katia Anedda, per autografare le copie del libro che raccoglie le storie dei detenuti italiani all’estero di cui la sua associazione si occupa.

Nell’ultimo giorno del Salone, il 19 maggio, si è completato invece il progetto “Adotta uno scrittore” che ha visto impegnati in letture, riflessioni, discussioni e incontri i detenuti del Gruppo Biblioteca, seguiti da volontarie di Liberi Dentro, e studenti del Liceo Artistico Soleri Bertoni di Saluzzo che hanno tutti incontrato più volte la scrittrice Daria Bignardi, autrice del testo “Ogni prigione è un’isola” oggetto del confronto.

Tutte le attività si ispirano ad un pensiero comune: il detenuto è principalmente una persona; la nostra Costituzione, all’art. 27, recita che “… Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato …”.

E’ dimostrato che se il periodo di carcerazione viene occupato con attività di formazione e/o lavorative, il tasso di recidiva, che in Italia rasenta il 70% (il più alto d’Europa), scende al 2% .