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Attualità | 31 maggio 2025, 14:58

Costruire dove si distrugge: la città di Bra per una scuola in Cisgiordania

Presentato il progetto supportato da Comune, VIS, Scuola di Pace, Consulta Giovanile e Rete Cuneese per la Palestina. L'iniziativa sostenuta da Carlin Petrini, Nova Coop e Banca di Cherasco

 "Juzoor - Radici per il futuro. Scuola di Libertà a Khallet Taha, in Palestina", si intitola così il progetto promosso da VIS (Volontariato Internazionale per lo sviluppo), Scuola di Pace, Consulta Giovanile del Comune di Bra, Rete Cuneese per la Palestina, con il patrocinio del Comune di Bra che è stato presentato ieri, venerdì 30 maggio, in munciipio. 

L’intenzione è costruire in breve tempo, forse già in tempo per il prossimo anno scolastico, una piccola scuola primaria, in grado di accogliere 40 bambini e una classe d'asilo, in un villaggio dove i bambini attualmente sono costretti a percorrere 5 km, in un contesto poco sicuro. La cifra per la costruzione e l’arredo delle aule è relativamente bassa (sui 90mila euro) ed è già partita una campagna di crowfounding per reperire i fondi.

Il Comune di Bra per voce del suo sindaco Gianni Fogliato ha sposato fin da subito l’iniziativa: “Ringrazio tutti coloro che parteciperanno a questo progetto. Due anni fa abbiamo firmato il gemellaggio con Betlemme e seguiamo da vicino le vicende di quella terra martoriata, perché non si può restare indifferenti di fronte a tanta violenza, subita soprattutto dai piccoli. Giorgio La Pira diceva che lo Stato deve fare la sua parte, ma i Comuni possono dare l’esempio”. 

Lo stesso sindaco ha annunciato che dopo i vari passaggi di legge, dall’avanzo di amministrazione 2024, ci sarà una voce, ancora da quantificare, in favore del progetto.

All’incontro sono intervenuti da remoto Michela Vallarino, presidente VIS “Ringrazio tutti coloro che ci sostengono nella nostra mission, che ci vede coinvolti in 23 paesi nel mondo e da 30 anni in Palestina” e Luigi Bisceglia, referente VIS Medio Oriente “I numeri di questa guerra dicono che i politici non stanno facendo bene. La popolazione in Cisgiordania è sempre più in difficoltà, 2/3 vivono sotto il controllo dei militari. Costruire una scuola significa garantire dignità a tutti”.

Presente anche il fondatore di Slow Food Carlin Petrini che ha dato la sua disponibilità a dare una mano: “È necessario evidenziare le narrazioni sbagliate che raccontano come circostanza iniziale il 7 ottobre 2023. In realtà tutto è cominciato molti anni prima, culminando con la presenza di 700mila coloni israeliani in Cisgiordania, una situazione insostenibile per due popoli in due Stati. Ho dato la mia disponibilità per questo progetto attuato da un’organizzazione affidabile e credibile”.

Sono intervenuti Andrea Borrelli, presidente della Consulta Giovanile di Bra, Bianca Barbieri attivista della Rete Cuneese per la Palestina, Carlo Ghisoni per la Nova Coop, che ha annunciato l’intenzione della sua cooperativa di donare 10mila euro “Lodevole iniziativa che coincide il nostro impianto valoriale” e Marco Carelli, direttore generale di Banca di Cherasco, che porterà in sede la proposta di un contributo.

La possibilità di costruire una scuola in un luogo dove la distruzione e il ritorno alla normalità sembra un’utopia, è altresì simbolico, poiché cultura e dialogo sono indispensabili per arrivare un giorno alla Pace.

Silvano Bertaina

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