Attualità - 03 giugno 2025, 10:47

"Da vecchio ambientalista non ritengo credibile che un insieme di batterie abbia un impatto ambientale tale da giustificare quanto avvenuto a Magliano Alpi"

Riceviamo e pubblichiamo

Il municipio di Magliano Alpi

Il municipio di Magliano Alpi

Gentile direttore,

La vicenda dei Bess, forse, ha prodotto la fine della amministrazione del sindaco Marco Bailo, eletta meno di un anno fa e lo scioglimento del Consiglio comunale, difficile credere che questa sia la spiegazione dell’irresponsabilità dei consiglieri e assessori e dimissionari. Il commissario prefettizio porterà il comune di Magliano Alpi ad elezioni probabilmente verso la metà del prossimo anno.

Nessuno dei dimissionari e meno che mai il sindaco hanno spiegato pubblicamente le vere ragioni. Le mie perplessità le ho scritte a metà aprile.

Le “leggende metropolitane” che circolano in paese non hanno neppure la dignità di essere commentate.

Da vecchio ambientalista non ritengo credibile che un insieme di batterie abbia un impatto ambientale tale da giustificare quanto avvenuto. Si tratta infatti semplicemente di due impianti in fase autorizzativa, uno in sede ministeriale peraltro con una implicita dichiarazione di pubblica utilità (per quanto discutibile) ed un secondo presentato, non si capisce con quale legittimità, proprio in Comune e da questo logicamente respinto al mittente. Ho chiesto, senza esito un confronto pubblico proprio perché fossero esposte le varie posizioni e fosse fatta chiarezza.

Torno sull’argomento perché sono convinto che le vere criticità ambientali siano altre e probabilmente che le vere di ragioni di tutto ciò siano inconfessabili pubblicamente. Oppure non siano state neppure comprese da chi ha portato il comune al commissariamento.

Ribadisco che in una democrazia malata come quella italiana, dove la metà delle persone non vota più e non mi pare credibile negarlo come ha fatto l’ex sindaco perché votare su una lista unica è un chiaro segno di disaffezione della popolazione per la gestione della cosa pubblica, la sola strada per riportare i cittadini ad occuparsi dei beni comuni è la trasparenza amministrativa e politica.

In sostanza il coinvolgimento della popolazione nelle decisioni strategiche che riguardano il loro futuro ed il territorio in cui vivono e lavorano. Soprattutto se queste scelte avranno durata che va ben oltre il mandato amministrativo ottenibile con le elezioni.

Visto che le vicende di Magliano mi ricordano la storia di Macondo concludo con la citazione di uno scrittore che amo profondamente: “Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.”

La macchina del ghiaccio fu portata a Macondo assieme ad altri fenomeni da baraccone dalla tribù degli zingari. Aureliano nella sua vita promosse trentadue sollevazioni armate e le perse tutte. Rifiutò sempre di essere chiamato comandante. Malgrado mille traversie egli sopravvisse anche al plotone di esecuzione e concluse la sua vita a Macondo producendo ossessivamente nel suo laboratorio pesciolini d’oro.

Michele Bertolino

al direttore