Primo atto dell' esame di maturità 24/25 per 4.700 studenti degli istituti cuneesi che si sono cimentati, questa mattina, nella prima prova scritta, il classico "tema".
Sette le tipologie di lavoro proposte tra le quali, un po' a sorpresa, non vi era l' intelligenza artificiale.
Giorni di tensione ma anche di grande emozione, affrontati in maniera diversa da ciascuno studente, tra chi continuerà a studiare ed approfondire fino al giorno dell' orale e chi preferisce mantenere la calma dedicando almeno un po' di tempo al relax, così da affrontare le ultime prove nel migliore dei modi.
Abbiamo atteso l' uscita di ragazzi e ragazze all' esterno del Liceo Classico e Scientifico Pellico-Peano di Cuneo per capire come è andata questa prima prova: ecco le loro impressioni (GUARDA IL VIDEO)
Agli studenti è stato presentato un ventaglio di tracce eterogeneo, che spazia dai grandi classici della letteratura del Novecento alle riflessioni più stringenti sull'attualità.
Per l'analisi del testo, la scelta era tra due giganti della cultura italiana. Da una parte una poesia di Pier Paolo Pasolini tratta dall'opera "Dal diario", un testo che ripercorre l'itinerario letterario dell'autore. Dall'altra, un celebre brano tratto da "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, quello che descrive l'arrivo di Angelica, fidanzata di Tancredi, nella dimora dei principi di Salina.
Altrettanto variegate le proposte per le altre tipologie di tema. I maturandi possono scegliere di confrontarsi con un brano tratto da "Gli anni trenta, il decennio che sconvolse il mondo" dello storico Piers Brendon, oppure con una riflessione sulla parola "Rispetto", tema dell'anno Treccani, a partire da un articolo di Riccardo Maccioni, ex caporedattore del quotidiano Avvenire.
Tra le opzioni anche un testo del filosofo Telmo Pievani sulla celebrità ai giorni nostri, intitolato "Un quarto d’era (geologica) di celebrità". Di grande impatto civile la traccia che proponeva un testo del giudice antimafia Paolo Borsellino, "I giovani, la mia speranza", un invito a riflettere sul futuro e sulla legalità. Infine, uno spunto sul mondo digitale con l'articolo "L’indignazione è il moto del mondo social. Ma serve a qualcosa?" firmato da Anna Meldolesi e Chiara Lalli, che invita a ragionare sulla reale efficacia delle proteste online.