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Viabilità | 05 luglio 2025, 12:14

Valichi alpini: nuovo black out nel nord ovest

È la storia che si ripete, un anno fa si parlava delle stesse problematiche eppure nulla è cambiato, afferma Gabriele Bracco Segretario Generale ASTRA CUNEO e coordinatore Area Nord Ovest per FIAP

Valichi alpini: nuovo black out nel nord ovest

I vertici di Astra non hanno dubbi. "Fino a che le istituzioni non affronteranno in maniera decisa e coordinata la questione dell’attraversamento dei valichi alpini, e più in generale dell’intero sistema infrastrutturale nazionale, garantendo appieno il principio della libera circolazione delle merci, le nostre imprese saranno seriamente minacciate", afferma Gabriele Bracco. "L’importanza del tema infrastrutture e viabilità dovrebbe avvenire in un quadro programmatico che contempli un coordinamento migliore tra le varie infrastrutture e gli enti competenti che consenta di fornire alle imprese idonee pianificazioni dell’attività”. Quello dei valichi alpini non è e non può essere un tema da gestire soltanto sui tavoli locali. Chiediamo pertanto alle istituzioni ed alla politica di mettere al centro del dibattito tali argomenti. Il transito attraverso i valichi del Nord Ovest deve diventare oggetto di un tavolo urgente e permanente che coinvolga direttamente istituzioni nazionali e francesi.

Il sistema infrastrutturale del nord ovest è al collasso. Ovunque si pensi di passare per valicare i confini si presenta un problema, afferma il presidente Astra Cuneo Ercole Fornero. Le autostrade A6 e A10, prosegue Fornero, sono un cantiere unico, il Colle di Nava, dopo i provvedimenti adottati dal Comune di Pornassio, assai discutibili, è difficilmente transitabile, dal Colle di Tenda nessuna possibilità di transito per i mezzi pesanti causa i divieti francesi, il Colle della Maddalena bloccato da uno smottamento, il Colle del Monginevro contingentato e, nei giorni scorsi chiuso anche qui causa smottamenti. Il trasporto intermodale tra Italia e Francia è interrotto a Modane a causa di allagamenti e colate di fango che hanno colpito la linea ferroviaria. Ci rimangono Frejus e Monte Bianco spesso oggetto di contingentamenti e/o chiusure, conclude Fornero.

A pagarne le spese sono gli autotrasportatori, i quali, già gravemente minacciati dalla concorrenza sleale di vettori stranieri, sono ulteriormente indeboliti, specie nell’area del Nord Ovest che più ci interessa, da un sistema infrastrutturale che pare ragionare sulle singole posizioni e non prevede invece un serio programma di coordinamento che possa dare risposte concrete alle nostre imprese. Basta un imprevisto e tutto si ferma e si lascia all’ingegno dei nostri imprenditori la ricerca di una soluzione, tra l’altro non sempre possibile o comunque che comporta un aumento di costi ed un allungamento dei tempi di consegna". Ma fino a quando potrà andare avanti un sistema infrastrutturale di questo tipo in cui, oggi e nel momento in cui scriviamo, per poter ad esempio valicare il confine con la Francia si deve sperare che non si verifichi alcun sinistro sulla trafficatissima A10? Perché se si verifica una chiusura come quella di questi giorni sul Colle della Maddalena, non esiste un meccanismo di sblocco di divieti presenti su altre infrastrutture, per ragioni di tipo eccezionale, tali da consentire il flusso seppur deviato dei transiti? Di tutto questo ad oggi non ne abbiamo mai sentito parlare, afferma Bracco, e, purtroppo, i proclami o i semplici tagli di nastro che per la generalità delle persone possono far ben sperare, lasciano comunque sempre al palo il nostro settore.

C.S.

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