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Politica | 14 agosto 2025, 10:30

L’ex senatore Marco Perosino, già sindaco di Priocca d’Alba, lascia Forza Italia e approda a Fratelli d’Italia

Venti mesi dopo si realizza l’operazione saltata alla vigilia del congresso provinciale di FdI (26 novembre 2023). Perosino ha cessato la collaborazione col ministro della PA Paolo Zangrillo per avviarne una nuova con quello della Difesa Guido Crosetto

L’ex senatore Marco Perosino, già sindaco di Priocca d’Alba, lascia Forza Italia e approda a Fratelli d’Italia

Pare proprio che stavolta per Marco Perosino, 73 anni, ex senatore di Forza Italia, più volte sindaco di Priocca d’Alba, già consigliere provinciale con delega al bilancio, il dado sia tratto: lascia Forza Italia per aderire a Fratelli d’Italia.

L’operazione era pronta già due anni fa: l’annuncio del passaggio doveva essere dato sabato 26 novembre 2023 durante il congresso provinciale di Fratelli d’Italia.

Ma all’ultimo minuto, dopo una notte tumultuosa in cui si erano rincorse telefonate tra Roma, Torino, Cuneo e Alba – forse per non irritare Cirio a pochi mesi dalle elezioni regionali – era saltato tutto.

Nonostante il fatto fosse di dominio pressochè pubblico, i Fratelli si trincerarono dietro il riserbo, Forza Italia dovette correre ai ripari e lo stesso Perosino fu costretto ad un repentino dietrofront.

Ricostruzioni fantasiose, prive di fondamento, chiacchiere”, dichiarò l’interessato al quotidiano La Stampa liquidando a cicaleccio la vicenda che lo aveva visto protagonista.

Nulla di strano. Già ai tempi della Prima Repubblica ogni qualvolta gli organi di informazione riferivano di qualche notizia senza il crisma dell’ufficialità si gettava la croce sul giornalista fantasioso e “gossipparo”.

Sono “lezioni” di deontologia che la politica, anche col mutare delle Repubbliche, continua ad impartire tanto a Roma qunto a Cuneo, quasi che il giornalismo non avesse diritto ad una sua autonomia. 

Ma tant’è. Adesso, a distanza di 20 mesi, la questione si ripropone.

Perosino, secondo indiscrezioni che trapelano dal quartier generale di Fratelli d’Italia, avrebbe cessato il rapporto di consulenza che aveva col ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo (FI) per avviarne un altro con lo staff del ministro della Difesa Guido Crosetto (FdI). 

Quali siano i motivi, personali e politici, che lo hanno indotto a rompere gli indugi e a fare il salto sarà lui a spiegarli se e quando lo riterrà. 

Per il momento le bocche nella federazione provinciale restano cucite, nonostante la notizia sia autorevolmente confermata.

Da quel che si evince l’ “operazione Perosino” – fortemente voluta dai “crosettiani” che in questo modo si prendono la rivincita dopo la ultime vicende congressuali che li avevano visti ai margini e la scarsa considerazione ricevuta in merito alle recenti nomine - sarebbe finalizzata a rafforzare il partito in vista delle prossime elezioni e, in particolare, delle provinciali in calendario nel 2026.

Infatti, a settembre del prossimo anno, quando si voterà per il Consiglio provinciale e anche per il presidente della Provincia, Fratelli d’Italia non vuole ripetere la magra figura dell’ultima volta, quando il partito (che nel Cuneese ha oltre il 30 per cento alle politiche) era riuscito a rimediare a stento un solo consigliere provinciale (Rocco Pulitanò). 

L’abbandono di Forza Italia dell’ex senatore Perosino costituisce un indubbio terremoto politico nell’Albese, bacino elettorale del presidente forzista della Regione, dal quale FdI conta di trarre vantaggi a partire proprio dalle elezioni provinciali di secondo grado e, in prospettiva, nelle prossime consultazioni comunali nei paesi della zona.

L’obiettivo di medio e lungo termine è rafforzare la filiera degli amministratori locali anche in vista del possibile ritorno alle preferenze che Giorgia Meloni vuole introdurre nella legge elettorale per selezionare la sua futura classe dirigente.

A Marco Perosino, anche lui di radici democristiane (“sartiane”, per la precisione) come il suo nuovo mentore Guido Crosetto, viene affidata la mission di presidiare l’Albese e il Roero e fungere da ufficiale di collegamento tra la capitale e la federazione cuneese presieduta da William Casoni.

Giampaolo Testa

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