Riceviamo e pubblichiamo.
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Ancora una volta Alba si ritrova con i muri imbrattati dopo una manifestazione promossa dai collettivi e sostenuta dall’assessore Lucia Vignolo
Ogni volta che vengono organizzati eventi di questo tipo, la città paga il prezzo in termini di decoro urbano: muri, palazzi e vie vengono deturpati da scritte e graffiti riconducibili al mondo anarco-insurrezionalista.
Non è la prima volta che accade: già nel mese di dicembre, in occasione della protesta in favore di Djoulde e Issa, i due braccianti agricoli morti di freddo, Alba si era ritrovata con sedi di partito imbrattate e muri deturpati — questi ultimi non ancora ripuliti.
È così difficile manifestare e portare un tema all’attenzione pubblica senza trasformare tutto in un atto di vandalismo?
Come giovani militanti riteniamo che l’utilizzo di questi metodi non solo sia sbagliato, ma svuoti completamente il proposito iniziale: quello di portare all’attenzione pubblica un tema importante.
La politica giovanile deve poter portare avanti le cause in cui crede, senza però ricorrere a pratiche che danneggiano il decoro della città e che finiscono per allontanare la cittadinanza dalla questione che si vuole difendere.
Stupisce che questo tipo di manifestazioni vengano appoggiate anche da una figura istituzionale come l’assessore al protagonismo giovanile Lucia Vignolo.
È davvero questa la forma di protagonismo giovanile che vogliamo per la nostra città?
Gioventù Nazionale, Alba