Attualità - 19 settembre 2025, 10:00

Cheese-iamo: al via oggi l'evento mondiale dedicato al formaggio e celebrato anche dal New York Times

Un endorsement importante per scoprire Bra e il movimento Slow Food attraverso il ricco panorama espositivo

Cheese 2025 è in programma a Bra dal 19 al 22 settembre

Cheese-iamo, ma quanta strada dal 1997, anno d’esordio della più importante kermesse internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo, che si svolge con cadenza biennale durante il mese di settembre, promuovendo la biodiversità e la valorizzazione dei prodotti caseari.

Tutto nasce a Bra, grazie alla collaborazione tra Slow Food e l’amministrazione comunale, che ogni edizione, insieme ai vari partner istituzionali e sponsor, si impegnano a promuovere contenuti di qualità, garantiti dalla più sicura delle certificazioni esistenti: la faccia di chi produce.

A Cheese i protagonisti sono proprio i pastori e produttori che parlano di antiche tradizioni del territorio attraverso formaggi di eccellenza, capaci di richiamare nella capitale del Roero migliaia di visitatori.

Già nel 2013 il New York Times parlava di Cheese in termini lusinghieri, incoraggiando i suoi lettori a fare un viaggio fino a Bra nel nord-ovest dell'Italia, contribuendo a suscitare l’interesse del pubblico americano, perché «La tranquilla cittadina, che potrebbe sembrare una sede improbabile per una fiera internazionale, è anche la sede dell'organizzatore dell'evento, Slow Food International».

Un endorsement importante che ha rafforzato la fama di questo appuntamento in programma ogni due anni a settembre, con l’incontro di produttori caseari artigianali, affinatori, pastori ed esperti di formaggi di tutto il mondo.

Tra le curiosità additate dalla testata d’oltreoceano figuravano il Sir iz Mijeha ("Formaggio nel sacco"), un formaggio racchiuso in un'intera pelle di pecora proveniente dalla Bosnia-Erzegovina; oscuri formaggi alpini avvolti in fieno ed erbe selvatiche; l'Oscypek polacco, a pasta dura, affumicata e affusolata.

Hanno sorpreso anche luoghi non facilmente associabili a una cultura casearia, tra cui la Turchia, con il suo formaggio a pasta filata turkmeno Sacak Peyniri, e l'Etiopia, con il latte di cammello dal sapore pungente dei pastori Karrayyu. Al NYT Carlo Petrini, definito guru del movimento Slow Food, aveva spiegato perché è importante preservare e celebrare il formaggio artigianale a latte crudo. «Si può assaporare la razza, l'erba che l'animale ha mangiato, che provenga da montagne, colline o valli. Si può assaporare la competenza del casaro e la sua cultura. Diventa un piacere, e la differenza diventa la vera forza».

Non sorprende, quindi, che anche nel 2025 il programma messo a punto nei giorni dal 19 al 22 settembre sia pieno di occasioni per scoprire Bra e il suo territorio, riassunte nello stand del Comune (co-organizzatore di Cheese) in piazza XX Settembre, accanto all’area dedicata alla Regione Piemonte, in collaborazione con l’Ente Turismo Langhe Roero Monferrato.

E se il buongiorno si vede dalla Zizzola, i presupposti sono quelli giusti: formaggi, laboratori, show, arte, cultura e tanta esposizione mediatica. Buon Cheese a tutti!

Silvia Gullino