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Eventi | 06 ottobre 2025, 18:05

Toccante serata a Dronero con il reading musicale “Alba: 23 giorni di luce”

Sul palco le letture interpretate magistralmente Angelo Scarafiotti e Luca Occelli, in una serata che ha visto il contributo musicale del percussionista Fabrizio Mirra e l’elaborazione video di Federica Bagagiolo

Toccante serata a Dronero con il reading musicale “Alba: 23 giorni di luce”

“A mezzogiorno del 10 ottobre 1944, mentre gli ultimi reparti repubblicani passavano il Tanaro, le brigate partigiane Belbo, Canale, Alba ed un distaccamento della V I divisione Garibaldi entravano in Alba. L’occupazione della città avvenne, come è noto, senza combattimenti in seguito all’abbandono concordato della piazza da parte del presidio repubblicano. Fu quella una delle esperienze di liberazione momentanea negli anni confusi dell’occupazione tedesca tra il 1943 e il 1945.”

Al teatro Iris di Dronero venerdì sera, 3 ottobre, è stato presentato “Alba: 23 giorni di luce”, storico e toccante reading teatrale a ricordo della Repubblica partigiana di Alba, un periodo di 23 giorni nel 1944 in cui la città fu liberata dai partigiani.

Sul palco le letture interpretate magistralmente Angelo Scarafiotti e Luca Occelli, in una serata che ha visto il contributo musicale del percussionista Fabrizio Mirra e l’elaborazione video di Federica Bagagiolo. Immagini astratte, forme e colori per un’esperienza emozionante ed immersiva capace di coinvolgere il pubblico in un viaggio forte ed autentico.

Dall’appassionante lettura giovanile dalle pagine dei racconti di Beppe Fenoglio e dall’incontro fortuito con un bravo attore di Langa il desiderio è stato quello di raccontare le vicende che parlano dei pochi giorni di libertà della città di Alba nell’autunno di 1944. Zona Grappa, con la produzione di Assemblea Teatro, ha scelto di raccontare quei giorni passati tra attesa e paura. Lo ha fatto con parole nuove, attraverso un testo originale, nel tentativo di restituire tutte le emozioni che scossero i protagonisti di quei giorni complessi.

“Ad animare quegli eventi furono ragazzi spesso giovanissimi spinti da uno spirito di ribellione ma anche dal desiderio di non chiudere le loro esistenze tra le fila dei Repubblicani e dalla paura di quella guerra che era oramai arrivata stabilmente nelle loro vite e in quella delle loro famiglie. In questo episodio della guerra civile, come scrisse lo storico Claudio Pavone, autore di uno dei saggi storici più importanti sulla guerra partigiana, i protagonisti sono in larga parte proprio quei giovanissimi che si ritrovarono a prendere decisioni che li portarono alla clandestinità. Furono capaci in quei giorni di giocare, attendere, stabilire regole, governare sulla città di Alba e combattere con lo stesso entusiasmo e la stessa paura con cui i più giovani sanno affrontare la vita.

Furono giorni capaci di mettere insieme momenti di leggerezza con l’attesa che toglie il sonno, fino al suono della mitragliatrice che porta con sé la guerra e la morte, ma che non tolse a quegli stessi ragazzi la forza per combattere nei mesi successivi, contribuendo in modo fondamentale alla Liberazione dell’Italia. Quei giorni restituiscono a tutti noi la dignità e l’orgoglio di essere italiani.”


 

Beatrice Condorelli

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