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Attualità | 07 ottobre 2025, 12:48

Taglio del nastro alla nuova biblioteca dei fondi storici di Saluzzo

Accoglie 17 mila volumi, i più antichi hanno oltre 500 anni. Si è chiuso così il percorso di riordino dei volumi antichi e l'importante intervento di restauro e adattamento della nuova sede

Saluzzo, taglio del nastro della nuova biblioteca dei fondi storici in via Volta

Saluzzo, taglio del nastro della nuova biblioteca dei fondi storici in via Volta

Da ieri, lunedì 6 ottobre, è aperta la nuova "casa" dei Fondi storici, il grande patrimonio di libri antichi di Saluzzo. 

Un'inaugurazione che chiude il percorso di riordino iniziato anni fa e che ha visto i volumi ospitati, dal 2012,  all’interno dell’antico Vescovado, a pochi metri di distanza e che ora approda nell’immobile di proprietà comunale, in via Volta, dopo importanti interventi di restauro e lavori di riqualificazione degli ambienti che ospitarono la biblioteca civica, ora trasferita a "Il Quartiere". 

Trovano posto nella nuova sede 17 mila volumi, i più antichi dei quali hanno oltre 5 secoli di storia. 

Sono fondi librari provenienti da conventi soppressi nel periodo napoleonico, da istituzioni come il Circolo sociale,  da collezioni di famiglie universalmente note come quelle di Giambattista Bodoni e Silvio Pellico, di personalità significative come Giuseppe Borda o lo storico Manuel di san Giovanni. La biblioteca storica saluzzese è depositaria inoltre di un patrimonio librario di grande importanza dal punto di vista della Medicina.  

Ha spiegato Giancarla Bertero, ex bibliotecaria ed ex archivista  del Comune in pensione che si è occupata in qualità di esperta degli studi, degli allestimenti e della catalogazione.

Un patrimonio che fu tolto dall’oscurità, grazie al primo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo Alessio Ollivero, il quale mise a disposizione finanziamenti per la costruzione di palazzo Littorio ora palazzo Italia, dove radunò le raccolte librarie cittadine a cui aggiunse la sua personale "bibliotechina"  di circa 2.500 volumi. Biblioteca civica che si aprì al pubblico nel 1930,  ha ricordato il sindaco Franco Demaria

 L'operazione di qualificazione ha incluso anche il restauro effettuato sui mobili, come sulla grande libreria che raccoglie i volumi di Bodoni, ai quali si è aggiunto il dono della dottoressa Gisella Bressy: un cassettone antico appartenuto  al suo antenato Giovanni Battista Bressy: funzionario di Napoleone," benemerito sotto prefetto" di Saluzzo.

Il cantiere, illustrato dal responsabile dei lavori pubblici Flavio Tallone -  ha riguardato anche lo scalone di accesso dove sono stati riportati alla luce degli affreschi geometrici risalenti al '700.

Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Franco Demaria, l'assessora alla Cultura Attilia Gullino e altri esponenti della giunta, consiglieri comunali, personale del municipio, il consigliere regionale Mauro Calderoni (ex sindaco che ha avviato i lavori), Forze dell'ordine, i vertici di fondazione Scuola Apm e cittadini. Ha partecipato anche la Delegazione FAI di Saluzzo e, per un saluto e un dono alla città,  Chiara de Macchi  figlia di Pietro De Macchi, type designer, calligrafo e incisore, che ha lasciato un segno indelebile nella storia della digitalizzazione dei font bodoniani.

«Questo progetto dell’Amministrazione civica –  ha affermato l’assessora alla cultura Attilia Gullino  che ha ringraziato per il lavoro Giancarla Bertero autrice del “Bodoni, tipografo d’Europa”  - realizzato con la Fondazione Scuola Apm prevede la valorizzazione dei fondi storici e del patrimonio del fondo Alberto Basso ( posto al primo e secondo dello stesso edificio) attraverso la realizzazione di percorsi didattici formativi e culturali, accessibili a esperti del settore e a tutta la comunità.  Questa nuova sede diventa così la “porta di ingresso” ai beni museali e un collegamento tra città alta e città bassa, in un disegno di ampliamento della fruibilità del patrimonio storico culturale saluzzese”.

Carlotta Giordano, presidente APM: "La gestione sarà in capo al nostro ente e l'apertura al pubblico, i cui orari sono in via di definizione, sarà il primo step della volontà di rendere la biblioteca storica  fruibile a tutti e agli studiosi, insieme alla realizzazione di una proposta didattica per le scuole ". 

vilma brignone

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