Si è riunita mercoledì 8 ottobre, nella Sala Giunta del Palazzo comunale di Alba, la Prima Commissione consiliare, chiamata ancora una volta a discutere della variante parziale 16 al Piano regolatore generale: quella che prevede la realizzazione di una strada in località Gamba di Bosco, insistendo su un’area un tempo di competenza Egea.
Un progetto di cui si parla da anni, nato come opera a carico del privato e poi rimasto a metà strada – in tutti i sensi – dopo il fallimento della società. Negli ultimi mesi, è subentrata Egea Holding, controllata da Iren, che ha dichiarato la disponibilità a cedere gratuitamente i terreni necessari alla realizzazione dell’opera viaria. Da queste premesse, prende avvio una vicenda urbanistica che si è progressivamente trasformata in una piccola saga amministrativa, fatta di ripetuti incontri, cambi di tracciato e carte che, a detta di alcuni consiglieri, non tutti avevano letto.

A riaprire nuovamente il caso è stato il consigliere Emanuele Bolla, che ha presentato, nel corso della riunione di mercoledì e a nome di tutti i consiglieri di opposizione, una mozione per proporre di inserire la discussione su Gamba di Bosco nell’ambito della prossima revisione del Piano regolatore, in modo da valutare anche un eventuale cambio di destinazione urbanistica dell’area.
La proposta ha subito animato la discussione. Il consigliere di maggioranza Lorenzo Paglieri ha riconosciuto la volontà di principio, ma ha definito la mozione “intempestiva”, vista la coincidenza con la fase preparatoria della nuova pianificazione. Massimo Reggio ha subito rivendicato, nel suo primo intervento, la necessità di aprire “una riflessione più ampia e partecipata rispetto al metodo seguito finora”, mentre Domenico Boeri ha parlato di un momento utile “per chiarire definitivamente i contorni di un tema importante per la città tutta”.
Fabio Tripaldi, pur riconoscendo significato alla proposta, ha sottolineato che: “Una mozione di questo tipo rischierebbe di vincolare oltre misura la Giunta su una questione che sarà comunque possibile esaminare nei prossimi mesi”.
Solo dopo aver registrato una generale disponibilità al confronto e alla possibilità di ridisegnare la destinazione urbanistica dell’area Gamba di Bosco, Bolla ha deciso di sospendere la mozione — ma non prima di palesare sul tavolo i documenti che hanno spostato l’attenzione dell’assemblea.
Nei documenti, le condizioni di Egea Holding per la cessione a titolo gratuito
Il consigliere Bolla ha infatti divulgato due atti protocollati, datati 16 luglio e 30 luglio 2025, che gettano nuova luce sulla contrattazione tra l’Amministrazione ed Egea Holding.
Secondo quanto illustrato da Bolla, la società avrebbe sì confermato la cessione gratuita delle aree, ma a tre precise condizioni:
- lo svincolo formale di ogni riferimento alla rilocalizzazione delle attività Egea;
- il mantenimento della destinazione urbanistica dell’area;
- la conferma del tracciato viario indicato nella planimetria provvisoria visionata nel precedente incontro con l’Amministrazione.
Condizioni, a detta dell’opposizione, mai chiaramente rese note ai consiglieri durante l’iter di formazione della variante parziale e che avrebbero influenzato la scelta di spostare la strada rispetto al progetto originario.
“Strano leggere certe cose nero su bianco – ha commentato Reggio –, un Comune è un ente pubblico, in questo accordo avete intrapreso un percorso quasi di tipo privatistico”. Boeri ha aggiunto che, per come si evince dalla missiva del 16 luglio, “Egea ha visionato il nuovo percorso prima della Commissione” [riunitasi il 17 luglio, NdR], sollevando dubbi sul metodo e sulla trasparenza.

Le repliche dell’Amministrazione
A chiarire la posizione della maggioranza è intervenuto il sindaco Alberto Gatto, che ha rivendicato la correttezza dell’iter amministrativo.
“La modifica al tracciato – ha spiegato – è stata ampiamente discussa in Commissione e motivata da ragioni tecniche, non da accordi con i privati. La destinazione urbanistica resta comunque una scelta di competenza dell’Amministrazione, oggi come in futuro”.
Gatto ha richiamato il lungo e complesso iter alle spalle della variante parziale 16 e ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è semplicemente mettere il Comune nelle condizioni di realizzare l’infrastruttura, dopo che il soggetto originariamente obbligato non ha più potuto farlo”.
Una risposta che non ha del tutto dissipato i dubbi. “Le sue parole – ha incalzato Bolla – sono corrette sul piano formale, ma il punto è che queste condizioni esistono, e non sono state condivise. Anche la maggioranza, mi pare, ne era all’oscuro”.
Una vicenda ancora aperta
Al termine del confronto, la mozione è stata formalmente ritirata. Non è chiaro se permanga l’impegno condiviso a ridiscutere la destinazione urbanistica nella prossima revisione del Piano regolatore generale.
Ogni valutazione è rinviata a un passaggio successivo, ma sul tavolo resta una domanda di fondo: quali margini di libertà avrà avuto il Comune nel ridisegnare la zona, se la cessione gratuita dei terreni è subordinata ad alcune condizioni?
Una questione che nemmeno i consiglieri, a giudicare dal dibattito, sembrano conoscere nei dettagli. E che rischia di far scorrere ancora un po’ d’inchiostro – prima che, in località Gamba di Bosco, possa finalmente scorrere il traffico.






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