Politica - 11 ottobre 2025, 10:51

Saluzzo: il Consiglio comunale, a larga maggioranza, dice no all’impianto del biodigestore industriale a Ruata Eandi

Timori e preoccupazioni di varia natura sono stati espressi da entrambe le partiti in un’ora di dibattito dai toni insolitamente sereni. La minoranza va al voto in ordine sparso: Capitini e Conte si astengono, Damiano, Giordana e Daniele votano con la maggioranza

 Tutto come da previsioni ieri sera, venerdì 10 ottobre, in Consiglio comunale a Saluzzo.

Troppi timori, tante perplessità, consumo di suolo, vicinanza di abitazioni, rischi ambientali, miasmi, problemi di viabilità e poca chiarezza sul mega impianto di biogas che la società Aky Biomethane con sede legale a Genova vuole realizzare in località Ruata Eandi .

 Valutazioni ampiamente condivise da maggioranza e minoranza che hanno portato al parere contrario in merito alla variante semplificata al piano regolatore comunale.

La competenza del Comune in merito all’impianto è infatti di carattere esclusivamente urbanistico.

Sul tema il capogruppo della minoranza Giovanni Damiano aveva presentato un paio di interrogazioni, l’ultima delle quali la settimana scorsa.

Una vicenda, quella del biodigestore, che ha fatto discutere parecchio durante l’estate e che – per quanto riguarda il Comune di Saluzzo – alla fine ha trovato un’ampia condivisione sulla contrarietà.

Contrarietà – hanno specificato esponenti sia della maggioranza che della minoranza – non di principio, ma mirate a questo specifico impianto che, a loro avviso, presenta lacune e lascia troppi aspetti indefiniti.

 A supporto delle proprie tesi il Comune ha allegato alla delibera due relazioni, una legale dello studio Comba di Torino e un’altra, tecnica, redatta dal geologo di Fossano Flavio Bauducco.

Ad illustrare i vari passaggi della questione, iniziata il 13 aprile 2024 quando la società aveva depositato la domanda, Roberto Bertola, presidente della Commissione Urbanistica.

 Bertola ha ripercorso la cronologia dell’iter, indicato i pareri espressi dai tecnici e citato le sei osservazioni pervenute dopo la pubblicazione della variante.

 Si tratta, in sintesi, di un impianto di biodigestione di grandi dimensioni che occuperebbe complessivamente una superficie di 60 mila metri quadrati di terreno, di cui 22 mila coperti; 5 digestori, 3 vasche di stoccaggio più altre minori di carico per una produzione iniziale di 83 mila tonnellate all’anno destinate a raggiungere le 120 mila tonnellate a pieno regime.

 La lavorazione riguarda liquami animali (bovini e suini) e scarti vegetali, provenienti per il 60% dal territorio limitrofo a Saluzzo e per il restante 40% da altre zone della provincia e non solo.

 Questi dati, confortati dalle osservazioni presenti nell’ampia relazione tecnica del geologo, hanno convinto il Consiglio a manifestare la propria contrarietà, che è stata espressa ad ampia maggioranza.

Astenuti, al momento del voto, i consiglieri di minoranza Claudio Capitini e Riccardo Conte, i quali, con diverse sfumature, hanno sollevato il problema del perché “in certi casi sì e in altri no”.

 Il riferimento era nella fattispecie all’impianto dell’industria saluzzese Sedamyl, approvato mesi fa dal Consiglio e che aveva registrato il parere negativo dell’opposizione.

 Il dibattito si è sviluppato per circa un’ora con toni pacati e senza eccessi.

In taluni casi, sorprendentemente, c’è stato addirittura uno scambio di reciproci “salamecchi” tra i consiglieri di maggioranza Paolo Battisti e Nicolò Valenzano e il collega di Fratelli d’Italia Nicolò Giordana.

Prima del voto la chiosa finale del sindaco Franco Demaria, il quale, nel ringraziare i consiglieri per l’apporto costruttivo dato sul tema, ha sottolineato gli aspetti di maggiore preoccupazione che hanno portato l’amministrazione a dire no.

Demaria ha anche evidenziato come l’impianto della Sedamyl non possa essere accostato a quello di Ruata Eandi, perché “a ciclo chiuso e destinato all’autoconsumo, che va nella direzione di ‘zero emissioni’, così come richisto dalla normativa entro il 2030”.

La palla passa ora alla Conferenza dei Servizi che si riunirà in Provincia mercoledì 15 ottobre.

Il parere negativo del Comune di Saluzzo per quanto pesante non è comunque dirimente.

Da metà settimana sapremo come evolverà la questione.            

Giampaolo Testa