Una sala gremita e un clima di emozione autentica hanno accompagnato, a Verduno, la consegna del Premio “Fulvia” a Massimo Gramellini. Il noto giornalista e scrittore è stato protagonista di un dialogo serrato e brillante con Aldo Cazzullo, tra memorie personali, letteratura e riflessioni profonde: al centro, l’amore, filo rosso della settima edizione del riconoscimento dedicato a Beppe Fenoglio e alla sua indimenticabile Fulvia.
Quasi 200 persone hanno preso parte alla cerimonia, momento ormai consolidato nel calendario culturale langarolo. A premiare Gramellini sono stati il sindaco Marta Giovannini e Margherita Fenoglio, figlia dello scrittore e da anni presenza affettuosa e simbolica dell’iniziativa. Accanto a loro Riccardo Corino, presidente del Centro Studi Beppe Fenoglio, a sottolineare la continuità del premio e il legame con il territorio.
Il riconoscimento, tradizionalmente rappresentato da una selezione di Barolo di Verduno e Verduno-Pelaverga, ha celebrato un autore che negli anni ha saputo attraversare la quotidianità italiana — dalle pagine dei quotidiani ai romanzi — fino ai suoi più recenti lavori. A pochi giorni dall’arrivo in libreria del nuovo titolo L’amore è il perché (Longanesi), Gramellini ha offerto al pubblico pensieri e parole di grande partecipazione emotiva, tra ironia, memoria e gratitudine.
Negli anni, il Premio Fulvia ha visto sul palco Dacia Maraini, Antonio Scurati, Xavier Cercas, Moni Ovadia, Antonio Ricci e il duo Roncone-Cazzullo. La settima edizione ha confermato la vocazione del riconoscimento: custodire la memoria fenogliana e, al tempo stesso, aprirla a una contemporaneità sensibile e viva.
La comunità di Verduno ha salutato Gramellini con un lungo applauso, rinnovando l’appuntamento al prossimo anno per un premio che, nel nome di Fulvia, continua a illuminare pagine, parole e lettori.