Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato giovedì 30 ottobre.
La Procura di Genova ha concluso la requisitoria nel processo per l’omicidio di Nada Cella, avvenuto a Chiavari il 6 maggio 1996. Il Pubblico Ministero Gabriella Dotto ha chiesto la condanna all’ergastolo per Anna Lucia Cecere, l’ex insegnante accusata di aver ucciso la segretaria.
Per il commercialista Marco Soracco, datore di lavoro della vittima, la Procura ha invece chiesto quattro anni di reclusione per favoreggiamento.
Nada Cella, all’epoca ventiquatrenne, fu massacrata nello studio professionale di Soracco a Chiavari, dove lavorava come segretaria. L’indagine, considerata storica, ha portato a un nuovo processo avviato a febbraio in Corte d’Assise a Genova.
Secondo la Procura, Cecere, originaria del cuneese e mai comparsa in aula, avrebbe agito con lucida follia, commettendo un delitto d’impeto. La magistratura ha chiesto che vengano riconosciute le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi e ha escluso attenuanti legate a una difficile infanzia, dal momento che il crimine fu commesso da adulta.
Per Soracco, i quattro anni rappresentano la pena massima prevista per il favoreggiamento. Pur essendo stato indagato all’epoca dei fatti, nel 1998 era stato prosciolto dall’accusa di omicidio. Oggi l’accusa ritiene che abbia coperto Cecere, non rivelando mai la sua identità, pur conoscendola fin dall’inizio. Durante il processo sono emerse testimonianze che descrivono un rapporto di amicizia tra i due con frequentazioni piuttosto assidue, e si è ipotizzato che Cecere potesse nutrire la speranza di stabilirsi in quel contesto, speranza non condivisa da Soracco.





