/ I più letti della settimana

Che tempo fa

I più letti della settimana | 02 novembre 2025, 11:04

La Granda e il lato nascosto dell’occupazione che cresce, ma a costo di forti diseguaglianze sociali

Redditi e opportunità sbilanciati tra uomini e donne. Aumentano gli inattivi e le richieste di aiuto economico. L’Inps conferma: più povertà relazionale e bisogno di welfare

La Granda e il lato nascosto dell’occupazione che cresce, ma a costo di forti diseguaglianze sociali

Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato mercoledì 29 ottobre.

La provincia di Cuneo si conferma tra le più dinamiche del Piemonte, con un tasso di occupazione del 70,5% nel 2024, superiore alla media nazionale del 62,2%. Ma dietro la solidità del tessuto produttivo e il basso tasso di disoccupazione (2,7%) emergono squilibri crescenti che raccontano un territorio in salute economica ma fragile sul piano sociale.

Secondo il Rendiconto Sociale INPS 2024 e le analisi dell'Ufficio Studi e Ricerche della Fondazione Crc, le disuguaglianze si manifestano soprattutto in termini di genere, età, reddito e accesso ai servizi.

Il lavoro è presente ma non equamente distribuito. Le donne continuano a percepire retribuzioni inferiori: la media giornaliera nel settore privato è di 78,2 euro, contro i 108 euro degli uomini. Nel pubblico impiego la forbice si allarga ulteriormente: 105 euro per le donne e 135 euro per gli uomini. Il part-time, spesso involontario, riguarda quasi quattro donne su dieci, mentre tra gli uomini è fermo all’8%.

La distribuzione per età conferma un altro squilibrio: solo il 38% dei lavoratori ha meno di 30 anni, mentre oltre il 20% ha più di 50 anni, segnale di un mercato del lavoro che fatica a rinnovarsi.

Parallelamente, cresce la fascia degli inattivi. Nel 2024 si contano 232 mila persone tra i 15 e i 64 anni che non partecipano al mercato del lavoro, di cui 135 mila donne. Il tasso di inattività femminile (37,9%) resta ben sopra quello maschile (21%), con un valore complessivo provinciale del 27,4%, lievemente superiore alla media regionale. Le difficoltà di conciliare lavoro e vita familiare restano un ostacolo forte, anche a causa della scarsa disponibilità di servizi per l’infanzia, che coprono appena il 27% della domanda, come sottolinea la Fondazione Crc.

Sul fronte del welfare, i dati provinciali Inps segnalano un incremento delle richieste di sostegno. Nel 2024 sono state registrate oltre 148 mila domande di prestazioni: il 23% riguarda la NASpI (indennità di disoccupazione), il 31% misure di sostegno alla famiglia come assegni unici e bonus. Le domande NASpI sono state 18.091, in crescita rispetto all’anno precedente. L’INPS di Cuneo è riuscito a evadere oltre l’86% delle richieste entro 15 giorni, tempi migliori rispetto alla media nazionale, ma i beneficiari sono sempre più spesso lavoratori stagionali o con contratti precari.

Le prestazioni assistenziali e sociali rappresentano un altro segnale d’allarme. Le domande di invalidità civile e sostegni al reddito restano elevate, mentre l’assegno unico copre oltre 60 mila nuclei familiari. Anche il Reddito di libertà e l’Assegno di inclusione (ADI) hanno registrato un aumento, segno della crescente vulnerabilità di fasce sociali fino a poco tempo fa stabili.

A questa dimensione economica si somma quella relazionale e culturale. Secondo i dati elaborati dall'Ufficio Studi e Ricerche della Fondazione Crc, oltre 40 mila persone (circa il 6% della popolazione) si rivolgono ai servizi socioassistenziali, per una spesa pubblica di 80 milioni di euro. Le richieste più frequenti riguardano difficoltà abitative, precarietà lavorativa, disagio psicologico e isolamento.

Cuneo resta dunque un territorio in equilibrio tra benessere produttivo e fragilità sociale. La crescita economica non basta a ridurre i divari: persistono differenze di genere, di reddito e di accesso alle opportunità. Dietro i numeri positivi dell’occupazione si nasconde una realtà in cui il lavoro femminile vale meno, i giovani faticano a entrare nel mercato e cresce il bisogno di aiuto, welfare e relazioni sociali solide. A fronte di una popolazione sempre meno giovane con crescenti bisogni assistenziali e previdenziali, e un mercato del lavoro instabile e precario occorrono interventi sistemici per contenere il rischio si continui ad ampliare la forbice delle disparità sociali e l'aumento di nuove povertà.

Sara Aschero

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium