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Scuole e corsi | 07 novembre 2025, 10:00

Due Licei del Made in Italy a Cuneo per il prossimo anno scolastico, tra innovazione, cultura e territorio

Al via da settembre 2026 il nuovo indirizzo al “Delpozzo” e al “Grandis”. Ciascuno nella propria specificità integreranno l'offerta con nuove discipline volte alla formazione di figure capaci di valorizzare il patrimonio economico e culturale cuneese

Immagine di repertorio

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La 6ª Commissione del Consiglio regionale ha autorizzato 3 indirizzi di Liceo del Made in Italy in provincia di Cuneo, rispettivamente al Liceo "Leonardo da Vinci" di Alba e agli Istituti "Delpozzo" e "Grandis" di Cuneo.

L'offerta didattica a Cuneo per l'anno scolastico 2026-2027 si arricchisce del nuovo indirizzo a cui da gennaio sarà, quindi, possibile iscriversi. Ben due le possibilità sul capoluogo, per rispondere alla crescente richiesta del territorio cuneese nella sua tipicità di poter contare su nuovi approcci di valorizzazione del proprio patrimonio economico e culturale.
 

Il Liceo delle Scienze Gestionali dell'istituto Delpozzo

Dal dialogo con il mondo artigiano-imprenditoriale e universitario abbiamo capito che mancava un liceo che formasse studenti in grado di comunicare i prodotti cuneesi e la loro bellezza, ma che conoscesse anche gli aspetti tipici della produzione”.

Con queste parole il dirigente scolastico dell'istituto “Delpozzo”, Ivan Re, illustra la genesi della nascita della curvatura del Liceo delle Scienze Gestionali.

Un unico percorso dove le discipline caratterizzanti e di punta dell'Itis in campo tecnico e informatico incontrano e si completano con quelle umanistico-linguistiche di un liceo a tutti gli effetti. Le materie stem si uniscono alla filosofia, che favorisce il pensiero critico e il ragionamento, alla storia dell'arte e del design, che apre alla comunicazione delle bellezze del nostro territorio, e alle discipline giuridico economiche con docenti specificamente formati nei distinti ambiti.

La vera sfida stava nel fondere i due mondi, tecnico e umanistico, in un unico percorso. Ma il nuovo liceo nasce da un'analisi attenta dei dati, sia del contesto territoriale che interno all'istituto, su cui è stata calata l'offerta formativa. “Ci siamo confrontati con i nostri partner, con le associazioni di categoria e i docenti dell'Università degli Studi di Torino e del Politecnico – continua Re -. E' emerso che le circa 70mila microimprese della provincia di Cuneo, perlopiù a conduzione familiare, avrebbero bisogno di migliorare la loro contestualizzazione e competitività, oltre a svilupparsi sul mercato estero. Partendo dalla nostra esperienza tecnologica e scientifica con nuove discipline legate all’innovazione, come l’intelligenza artificiale, abbiamo pensato di integrare l'offerta per rispondere alle richieste del territorio legate a competenze ricercate di problem solving e analisi di grandi dati. I moderni laboratori stem, l’esperienza di alternanza-lavoro e i contatti con le imprese del territorio offriranno agli studenti la possibilità di sperimentare veri e propri percorsi di impresa simulata, nei settori tecnologici e nella promozione del territorio e delle sue molteplici imprese”.


Il Liceo delle Scienze Gestionali offre una formazione completa: alle discipline classiche dei licei – italiano, storia, filosofia e matematica – si aggiungono solide basi economico-giuridiche e linguistiche con la lingua inglese, con l’introduzione di una seconda lingua straniera: il francese. Ci sono due attività che caratterizzano il liceo: due laboratori trasversali. Uno dedicato alla comunicazione e uno più concentrato sulle competenze giuridico economiche e stem.

Il progetto è nato dagli insegnanti di diverse discipline, su cui il dirigente Re esprime soddisfazione:

Le innovazioni curriculari introdotte negli ultimi anni, come robotica, biotecnologie e logistica, hanno trovato immediatamente una rispondenza nella richiesta degli studenti e credo che avverrà lo stesso anche per questo liceo. Sono molto contento e soddisfatto del lavoro eseguito dagli insegnanti. Credo veramente che daremo una risposta positiva al territorio”.

Un percorso di studi pensato su misura per accorciare le distanze tra scuola e lavoro.

 

Il Liceo del Made in Italy del “Grandis”


Con il Liceo del Made in Italy si chiude il cerchio di risposta a un territorio, ma soprattutto completa la nostra offerta formativa, che spazia dai percorsi professionali ai tecnici” spiega la dirigente scolastica dell'istituto Grandis di Cuneo Milva Rinaudo.



Una proposta coerente con la missione della scuola, dove tutto ruota attorno ai ragazzi e al loro futuro. “La nostra missione e visione si concentra sulla centralità dei nostri studenti, di qualsiasi indirizzo – ci tiene ad evidenziare la dirigente -. Non è uno slogan, ma un vero metodo operativo. L'istituto Grandis oltre alla storicità del compartimento di diritto ha già un'offerta di indirizzi variegata dove si inserisce il Made in Italy, integrando nuove competenze, tra cui quelle di economia aziendale e industriali. Quello che caratterizza la voglia di fare il Made in Italy è gestire materie come diritto e economia, storia e filosofia come parte di un tutt'uno per poter gestire il territorio al meglio”.

Un progetto ideato e curato dai professori Federico Flecchia e Federica Cavallera che spiegano sarà “in grado di formare un profilo pronto per il mondo del lavoro e in grado di innovare il sistema paese, inteso sia come patrimonio artistico che produttivo economico. Un liceo il cui percorso incentrato su scienze economico giuridiche, il cui quadro orario delle discipline può spaziare su aspetti di educazione civica, economia politica, finanziaria, gestione d'impresa, filosofia (nel triennio) e due lingue straniere, fisica, la lingua inglese”.

Ciò che veramente caratterizza il Liceo sono, però, i laboratori interdisciplinari che iniziano dal secondo anno, e che prevedono la compresenza di diverse discipline per la realizzazione di una formazione trasversale e non a scomparti, con una visione critica della società.

Nel secondo anno ci saranno, inoltre, 20 ore di alternanza scuola-lavoro che diventeranno 100 negli ultimi 3 anni, traducendosi in esperienze dirette nel mondo professionale. “Come istituto – aggiunge Flecchia - cerchiamo di renderle significative, dalla preparazione, al tutoraggio fino al raggiungimento di un bilancio finale con un progressivo riscontro di crescita, promuovendo l'autovalutazione del percorso formativo. Vogliamo che questa non venga vissuta come un obbligo ma che rappresenti un valore aggiunto in prospettiva della fine della carriera scolastica e avvio di quella professionale”.

Nell'ottica dell'implementazione dell'offerta didattica il Grandis rientrerà inoltre tra quegli istituti in cui verrà proposta la formula del 4+2.

“Sperimenteremo il percorso quadriennale – conclude la dirigente Milva Rinaudo - e partiamo con l'Ipsmat, ex Ipsia per intenderci. Un'altra vera innovazione per rispondere all'esigenza di cambiamento ed evoluzione contemporanea, mettendoci in gioco. Punteremo a far in modo che i 4 anni non siano un meno uno, ma ad ottenere le stesse competenze in modo concentrato”.

Sara Aschero

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