La storia di una città passa anche dalle sue voci: quelle ufficiali, quelle popolari e, talvolta, quelle che hanno illuminato uno schermo televisivo. È l’anima dell’incontro in programma venerdì 14 novembre 2025, alle 18, nella Sala Convegni di Palazzo Banca d’Alba, dove l’Associazione Culturale Giulio Parusso riporterà l’attenzione su un capitolo poco conosciuto della storia albese: l’esperienza di TelevideoAlba e della successiva R1 ErreunoTv, autentiche emittenti “libere” nate negli anni Settanta e Ottanta grazie a un gruppo di pionieri con più idee che mezzi tecnici.
Le due realtà rappresentarono un laboratorio creativo sorprendente per una città delle dimensioni di Alba. TelevideoAlba nacque probabilmente come prima televisione della provincia, con il ripetitore di Guarene acceso nell’estate del 1978. A quell’esperienza si intrecciò quella di R1 ErreunoTv, che ampliò il palinsesto con programmi che spaziavano dallo sport alla cucina, dalla satira alle sperimentazioni giornalistiche. Tra le trasmissioni più seguite, le celebri Quisquilie, curate da Giulio Parusso, già allora fine osservatore della storia cittadina.
Venerdì saranno presenti molti dei protagonisti di quella stagione, insieme a filmati originali recentemente digitalizzati e oggi finalmente consultabili. A guidare il racconto saranno Roberto Ponzio e Giuseppe Gobino per l’Associazione Giulio Parusso, Gabriele Proglio, professore associato di Storia Contemporanea all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Carlo Passone, giornalista e conduttore televisivo, insieme ai tecnici e operatori di allora, fra cui Gianni Vacchetto e Giorgio Gallo, direttore della fotografia Rai.
Ponzio sottolinea il valore dell’iniziativa. "Furono anni straordinari: con mezzi limitati ma con un entusiasmo inesauribile riuscimmo a produrre programmi che, per l’epoca, erano assolutamente innovativi. Era un modo diverso di raccontare Alba, con leggerezza, ironia e tanta passione".
Nel ritrovare quell’esperienza, osserva l’avvocato, non c’è semplice nostalgia: c’è il desiderio di riportare alla luce una cultura civica che apparteneva alla comunità. "Il convegno vuole ricordare un momento storico in cui Alba aveva una sua emittente televisiva e Giulio Parusso ne era parte attiva. Quel titolo, riferito a ciò che c’era e non c’è più, invita a un pensiero più ampio".
Ponzio coglie l’occasione per allargare lo sguardo al presente. "Senza volerci ergere a lodatori del tempo passato, è innegabile che mezzo secolo fa questa città avesse un Tribunale, un servizio ferroviario efficiente con collegamenti giornalieri per Milano, spazi pubblici non compressi da dehors e bancarelle, strade più pulite e rispettate. E potrei continuare, pur sapendo che l’elenco non sarebbe completo".