Politica - 12 novembre 2025, 06:07

Disagio abitativo, Alba sotto pressione: il collettivo Assemblea in movimento accusa il Comune mentre il tema approda in Consiglio

Il gruppo parla di immobilismo: “Si analizza senza decidere”. In aula acceso confronto tra la maggioranza e il consigliere di minoranza Emanuele Bolla sullo studio da 40 mila euro per mappare il fenomeno

Una passata manifestazione del collettivo "Assemblea in movimento"

Il tema della casa, in Italia come ad Alba, è tornato a occupare il centro del dibattito pubblico. Una questione che intreccia fragilità economiche, nuove povertà e un mercato immobiliare sempre più complesso. A riaccendere la discussione è stato il Collettivo Assemblea in movimento, che ha diffuso una nota durissima accusando l’amministrazione di procedere per analisi senza tradurle in politiche concrete.

Secondo il Collettivo, le criticità sono ormai evidenti: famiglie che destinano una parte crescente del reddito al canone di locazione, persone che faticano a trovare una sistemazione per mesi, mutui pesanti e un quadro complessivo che “non incontra risposte all’altezza” Per il gruppo, servirebbe un investimento strutturale sul patrimonio immobiliare pubblico, con nuove unità e un modello di gestione capace di sostenere chi non riesce più a sostenere il mercato privato. "Abbiamo chiesto un piano pluriennale per aumentare il patrimonio immobiliare pubblico, ma non c’è alcuna intenzione di farlo", scrivono gli attivisti, denunciando anche la situazione dei senza dimora.

Il gruppo punta il dito sulla gestione invernale dell’accoglienza e sulla questione delle docce pubbliche di piazza Prunotto, aperte in orari giudicati poco funzionali. "È chiaro che la misura non poteva funzionare: le persone erano altrove a quell’ora. Serve una soluzione diversa, come riaprire i locali della Croce Rossa partendo dall’esperienza dello scorso anno". Una critica che si lega a una riflessione più ampia: per gli attivisti, il tema abitativo non è una priorità dell’attuale amministrazione, "in continuità con quella precedente".

Mentre il dibattito cresceva all’esterno, la questione è approdata anche in Consiglio comunale. Durante l’ultima seduta, il consigliere Emanuele Bolla, per la minoranza, ha chiesto chiarimenti sullo studio da quaranta mila euro destinato alla mappatura del disagio abitativo. 

L’assessora alle Politiche sociali Donatella Croce ha ricostruito l’iter: la delibera attuativa di luglio, la richiesta di preventivi tramite piattaforma Traspare, l’individuazione dell’offerta più congrua – quella dell’agenzia Labins di Torino – e la raccolta dei dati anagrafici, tributari e tecnici oggi in corso. "La prima fase si chiuderà entro l’anno o nelle primissime settimane di gennaio, prima di una restituzione pubblica", ha spiegato, indicando un percorso che dovrebbe poi proseguire con coprogettazione e interventi.

Una risposta che non ha convinto la minoranza. "È evidente che qualcosa non è andato per il verso giusto. Quando avremo la prima analisi sarà passato un anno e mezzo dall’inizio del mandato. Non c’è un quadro chiaro né una direzione politica definita", ha replicato Bolla, parlando di un ritardo “difficile da spiegare” rispetto alle aspettative della città.

d.v.