Nel cuore di Cuneo, nel quartiere più antico della città, sorge il Complesso monumentale di San Francesco, l'edificio medievale più importante del Comune risalente al XIV secolo, dove un tempo si tenevano non solo cerimonie religiose, ma si firmavano accordi politici o si svolgevano riunioni di carattere pubblico. Oggi il Complesso ospita il Museo Civico, spazio destinato a esposizioni, concerti ed eventi culturali, dove è stata allestita e inaugurata venerdì 21 novembre la mostra "La Galleria Borghese. Da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione", a cura di Francesca Cappelletti ed Ettore Giovanati, visitabile fino al 29 marzo 2026.
Alleanza tra cultura e territorio
Il progetto espositivo, che si avvale del Patrocinio del Ministero della Cultura, è stato realizzato con il supporto organizzativo di MondoMostre. Dopo i successi de “I colori della fede a Venezia” (2022), “Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi” (2023) e “Il Gran Teatro delle Città” (2024), si inaugura una nuova tappa nella collaborazione, che dal 2022 porta a Cuneo grandi protagonisti della storia dell'arte, tra Fondazione CRC, attiva nella valorizzazione culturale del territorio, e Intesa Sanpaolo, che attraverso il Progetto Cultura sostiene la diffusione dell’arte come bene comune. Un impegno che, come ha dichiarato Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici per Intesa Sanpaolo, dovrebbe essere fatto proprio da ogni impresa per "rivendicare il ruolo e l'importanza dell'arte e della cultura".
«Questo nuovo appuntamento conferma e rinnova la collaborazione in ambito culturale nata quattro anni fa tra Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo: il Complesso monumentale di San Francesco torna ad essere palcoscenico di un evento unico a livello nazionale, che porta a Cuneo i capolavori dei grandi maestri del Rinascimento e del Barocco italiano, messi a disposizione dalla Galleria Borghese. Come ormai tradizione, l’evento espositivo sarà affiancato e arricchito, durante tutto il periodo di apertura, da un fitto programma di iniziative e attività aperte a tutti: la bellezza diventa leva per generare partecipazione e coinvolgere tutta la comunità», dichiara Mauro Gola, presidente di Fondazione CRC.
«Quest'anno ospitiamo in questo meraviglioso edificio della Chiesa di San Francesco delle opere d'arte di grandissimo livello, provenienti dalla stupenda Collezione Borghese e messe a disposizione del pubblico. Siamo molto grati alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo per l'ospitalità che ci concede e siamo fieri di collaborare a questo evento che sicuramente attirerà migliaia di visitatori, come è già successo negli anni precedenti», commenta Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo.
Scipione Borghese: il cardinale che rivoluzionò il collezionismo
In mostra si possono ammirare i capolavori, raramente esposti al pubblico, della collezione romana di Scipione Caffarelli Borghese, discendente di una famiglia senese affermatasi a Roma nel Cinquecento. Scipione, nominato cardinale nel 1605, anno dell’elezione al soglio pontificio di suo zio Camillo Borghese, diventato papa Paolo V, viene ricordato come una tra le personalità più significative del panorama culturale della Roma del Seicento.
Un percorso espositivo sostenibile e innovativo
Un video immersivo accoglie i visitatori all'ingresso, raccontando la storia della famiglia Borghese e della sua celebre collezione in una sorta di "scatola delle meraviglie" composta dallo schermo circondato da superfici specchianti, che richiamano chiaramente il giardino della Villa Borghese, diventato un altro spazio espositivo per il collezionista, tra statue, piante e specchi d'acqua. Questa installazione crea un'atmosfera di meraviglia, calando gli spettatori in un contesto diverso da quello del Complesso e avvicinandoli all'esperienza di una vera e propria galleria, sebbene quella di Villa Borghese possa apparire confusionaria ed eclettica.
Tra le opere in mostra, identificative delle diverse “scuole pittoriche” che contraddistinguono l’arte italiana in epoca rinascimentale e barocca, frutto del collezionismo onnivoro ed eclettico di Scipione Borghese, ma soprattutto del suo giudizio critico nella scelta di opere d’arte all’insegna della qualità e della bellezza, figurano quelle dei maestri della scuola veneta, come Tiziano Vecellio, di cui è esposto il Ritratto di frate domenicano, espressione dello stile più tardo dell’artista, e Jacopo Bassano con Autunno e Primavera.
Accanto troviamo i capolavori della scuola dell’Italia centrale, caratterizzata da rigore disegnativo e costruzione prospettica, esemplificata dal Ritratto di uomo (1500 ca.) attribuito a Raffaello. Espressione dei principi pittorici della scuola ferrarese è la Sacra Famiglia con san Giovanni Battista e angeli (1535-1542 ca.) di Battista Dossi, che unisce lirismo e invenzione.
La transizione verso il Seicento è documentata da un artista come il Cavalier d’Arpino, autore dell’olio su rame raffigurante la Fuga in Egitto (1595 ca.). Di particolare rilievo è il Sonno di Gesù (1591) di Lavinia Fontana, prima donna a ricevere commissioni pubbliche di rilievo in seguito al trasferimento a Roma: dall’aprile del 1604 lavora per i più importanti mecenati romani tra cui proprio papa Paolo V e il nipote Scipione Borghese.
Lungo l'esposizione si incontra Orbetto con un’opera di estrema raffinatezza eseguita su lavagna, esempio di sperimentazione tecnica tanto apprezzata dal cardinale Scipione. La mostra si conclude con la sezione dedicata ai grandi maestri del Barocco: il maestro bolognese Guido Reni con la Danza campestre, accanto al quale fa il suo ingresso in mostra Gian Lorenzo Bernini con Autoritratto in età matura, una delle più significative rappresentazioni che l’autore produsse di sé stesso. Di Bernini è esposta anche la Capra Amaltea (1615), che si pensa possa essere una delle prime opere in marmo eseguite dall’artista. Insieme testimoniano la sua versatilità e padronanza nell’arte della pittura e della scultura.
La opere in mostra al Complesso Monumentale di San Francesco sono realizzate su supporti e materiali diversi — dalla pietra al rame — che testimoniano l'inventiva e la maestria degli artisti rinascimentali e seicenteschi. Attraverso questa scelta, la mostra intende non soltanto ricostruire ed evocare uno dei periodi più fecondi della storia dell'arte italiana, ma anche restituire agli oggetti un valore che trascende la loro mera materialità, trasformandoli in veicoli di bellezza e significato culturale.
Il progetto espositivo, ideato dall'architetto Loredana Iacopino appositamente per la ex chiesa di San Francesco, è realizzato riutilizzando e adattando strutture create per precedenti esposizioni nell'ottica della sostenibilità ambientale e di riduzione dell’impatto degli eventi culturali promossi dalla Fondazione CRC. Al centro del percorso c'è il racconto della nascita di una nuova idea di collezionismo: sistematico, visionario, capace di anticipare il gusto e le tendenze artistiche del tempo. Il progetto, che si pone l'obiettivo di restituire la straordinaria parabola di un collezionista che fece della sua raccolta un teatro del bello e della conoscenza, offre una riflessione sul collezionismo come pratica culturale e politica, in cui l’arte diventa strumento di rappresentazione e di potere, ma anche di dialogo tra epoche diverse.
Dal mecenate al collezionista: una rivoluzione culturale
Con la passione sfrenata di Scipione per il collezionismo, un fenomeno antropologico che affonda le sue radici nell'antica Grecia e si consolida poi a Roma, si può dire che veniva a morire il concetto di mecenate, lasciando spazio al concetto di collezionista: Borghese collezionò quadri da galleria, concependo la raccolta come un racconto, nonostante si vociferi sulla sua cultura mediocre, compensata da un occhio formidabile per le opere d'arte.
Spiega la curatrice Francesca Cappelletti, «Scipione Borghese è stato il primo grande collezionista con ambizioni europee, proponendo un concetto espositivo rivoluzionario: le opere non erano solo rare e belle individualmente, ma formavano un insieme organico pensato per stimolare la conversazione e accrescere il valore culturale della collezione. La nostra mostra non presenta solo capolavori, ma racconta questa storia fondamentale di committenza, un vero e proprio 'microcosmo' di bellezza e complessità. Portare questa storia fuori dal museo è essenziale per attivare la conoscenza e la riflessione su come il nostro patrimonio culturale si sia formato a partire dall'esperienza del collezionismo privato dal Rinascimento in poi».
«Nell’apparente disordine della collezione di Scipione Borghese – spiega il curatore Ettore Giovanati – si può riconoscere la chiave interpretativa di un insieme artistico eterogeneo, privo di un criterio unificante, ma capace di incarnare una delle più compiute espressioni del collezionismo moderno, dominato dalla bellezza che nasce dal libero dialogo tra le arti».
A pari passo con il concetto di collezionista, si sviluppa anche il concetto di galleria, che nella prima metà del Cinquecento in Francia aveva essenzialmente una funzione ricreativa come luogo di passeggio al coperto, per diventare in Italia luogo dove esporre le opere d'arte, acquisendo il suo assetto più scenografico e celebrativo con la villa progettata da Flaminio Ponzio proprio per Scipione Borghese. La celebre Villa Borghese è stata poi descritta da Giacomo Manilli in quella che viene considerata una delle prime guide d'arte, dal titolo “Villa Borghese fuori di porta Pinciana”, un'opera imprescindibile per uno studio della collezione del cardinale, paragonata ai tempi agli Orti delle Esperidi, il mitico giardino botanico, per rarità e bellezza.
L'esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Allemandi, con contributi scientifici a cura di Ettore Giovanati, con la partecipazione di Lucia Calzona e Antonio Iommelli, e non si limita a essere la "classica" mostra, offrendo terreno fertile per l’ideazione e l’organizzazione di attività collaterali, vere occasioni d’incontro con la bellezza e di momenti di partecipazione concreta.
Una mostra "attiva" tra laboratori e workshop
«La mostra è come un organismo vivente, che respira: prima si allarga e poi ha dei momenti di raccoglimento. Grazie a questi momenti complementari opposti, abbiamo la possibilità di accompagnare i visitatori nell'esplorazione delle opere con modalità diverse, integrando momenti di approfondimento in un'atmosfera informale – spiega Elena Valsagna di Felíz impresa culturale e creativa –. Come da tradizione ormai consolidata, tutti i fine settimana ci saranno visite guidate gratuite alle 15:30 e alle 18 del sabato e della domenica. Negli stessi giorni del weekend, si svolgeranno laboratori e visite per bambini e ragazzi, per cui è anche prevista una visita-spettacolo in notturna sul tema del "Sogno". Per gli adulti, invece, ci saranno appuntamenti con laboratori di disegno, esperienze di meditazioni e approfondimenti sulla storia dell'arte il venerdì alle 17:30, già dal 5 dicembre.»
Nell'anno nuovo non mancheranno poi gli appuntamenti a tema musica e festa, che prevedono workshop e spettacolo di danze rinascimentali, un concerto silent a cura degli studenti del METS, un appuntamento del festival Modulazioni e il finissagge della mostra con il concerto dell'Orchestra Bartolomeo Bruni. E, prima di concludere, uno speciale appuntamento fuori mostra a febbraio aprirà le porte per una visita alla collezione d'arte della Fondazione CRC.
Oltre ai laboratori creativi e ai workshop, quest'anno c'è una novità: per la prima volta, un gruppo di adolescenti rifletterà su come rendere la mostra più accessibile e interessante per la propria generazione, mentre l’Advisory Board della Generazione delle Idee di Fondazione CRC, che raggruppa una ventina di giovani tra i 18 e i 20 anni, ideerà e realizzerà in autonomia un’iniziativa specifica complementare alla mostra.
Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo, accanto alla cura scientifica e alla valorizzazione del patrimonio artistico, si rivolgono alla società contemporanea e ai pubblici più diversi, con un programma di attività educative e inclusive che fanno di Cuneo un vero laboratorio di cultura condivisa.
Informazioni
Complesso Monumentale di San Francesco
Via Santa Maria n°10, 12100 Cuneo CN
fondazionecrc.it
Orari
Martedì – venerdì: 15.30 – 19.30 (al mattino aperto su prenotazione per scuole e gruppi);
Sabato – domenica: 10 – 19.30 con orario continuato.
Ingresso
Libero e gratuito
I possessori del biglietto di ingresso alla mostra avranno diritto ad accedere con tariffa ridotta alle Gallerie d’Italia di Torino, Milano, Vicenza e Napoli, fino al 30 giugno 2026.