Era attesa la delibera della Regione sui due dimensionamenti scolastici mancanti per la Granda che vanno ad aggiungersi ai tre proposti dalla Provincia di Cuneo.
“Poiché l’anno scolastico 2026-2027 è l'ultimo anno utile per il rispetto degli obiettivi assegnati – ha spiegato la vicepresidente e assessore regionale all'Istruzione Elena Chiorino – la Regione è riuscita a ottenere dal Ministero all’Istruzione un differimento temporale di un mese, che scade il 30 novembre, per poter costituire una Commissione tecnica mista Regione-Ufficio scolastico regionale che ha preso in esame le 2 non finalizzate dalla Provincia di Cuneo”.
Gli accorpamenti in questione coinvolgono istituti comprensivi dell'Albese e Saluzzese, a suo tempo considerati in fase di dibattito e tavoli di lavoro in Provincia con i sindacati e sindaci, ma non deliberati.
Nell'Albese l'istituto “Cesare Pavese”, con sede a Santo Stefano Belbo, si unirà a quello di Neive “Beppe Fenoglio”, in quanto Istituto comprensivo con il maggior numero di alunni. Insieme daranno vita ad un'unica realtà.
Nel Saluzzese il comprensivo “Revello”, con sede a Revello, insieme a quello di “Sanfront Paesana”, con sede a Sanfront, fondendosi daranno vita a un unico nuovo istituto comprensivo con sede a Sanfront.
I due integrati, insieme ai 7 torinesi, sono stati accolti a maggioranza con parere preventivo favorevole dalla sesta Commissione, presieduta da Paola Antonetto.
Il Consiglio provinciale ad ottobre si era pronunciato a favore dell'accorpamento tra gli istituti superiori di Cuneo Bonelli con il Bianchi-Virginio, l'IC di Bernezzo sotto Cervasca e soppressi “Quartiere Mussotto e Sinistra Tanaro” e “Centro storico” a favore di uno unico e nuovo.
Per il Cuneese si completano così i cinque accorpamenti richiesti per il Piano regionale di dimensionamento della rete scolastica per l’anno scolastico 2026/27, necessari per raggiungere l’obiettivo ministeriale del Pnrr.
Il documento è stato presentato dalla vicepresidente Elena Chiorino che ha commentato: “Con questo atto la Regione ha ritenuto di assumersi la responsabilità di una decisione che né la Città metropolitana di Torino né la provincia di Cuneo hanno ritenuto di assumersi. Tengo a sottolineare che la riorganizzazione riguarda le sedi dei dirigenti scolastici, ovvero i presidi, e che per gli studenti e per le loro famiglie non cambierà nulla, dal momento che non si prevedono chiusure di Istituti e le segreterie sono garantite rispetto ai Comuni in cui le scuole hanno sede”.