Attualità - 29 novembre 2025, 06:50

Medici ospedalieri prestati alle ambulanze, la Corte dei Conti pronta a "super tassare" i turni?

Il provvedimento colpirebbe anche quelli già svolti e retribuiti. Il dottor Andrea Sciolla: "Se fosse confermata la retroattività, sarebbe una presa in giro"

In caso di malore, incidente o per qualunque emergenza sanitaria, il primo gesto, per tutti, è sempre lo stesso: chiamare l'ambulanza. 

Oggi lo si fa chiamando il 112, il numero unico europeo. 

Ma quando si parla di emergenza sanitaria, sirena bitonale e lampeggianti blu, il riferimento immediato resta il 118. 

In Piemonte il 118 è un sistema regionale strutturato su quattro centrali operative dislocate tra Torino, Alessandria, Cuneo e Novara, assetto che garantisce una gestione delle emergenze su tutto il territorio, coordinando centinaia di interventi ogni giorno.​ 

Non solo su strada, con le ambulanze, di base o medicalizzate, ma anche in volo, con il servizio di elisoccorso, risorsa cruciale per la nostra regione, caratterizzata da territori montuosi e zone rurali difficili da raggiungere con i mezzi di terra.

Da anni, però, questo sistema regionale è in forte sofferenza. Perché i medici del 118 stanno scomparendo. 

Una criticità diffusa in tutta Italia e in tutto il Piemonte. Non fa eccezione Cuneo, dove manca il 60% dei medici necessari a coprire il fabbisogno.  

Azienda sanitaria regionale Zero ha tentato di arginare l'emergenza "assoldando" medici ospedalieri con competenze in emergenza, come anestesisti o professionisti di Pronto Soccorso e medicina d'urgenza. 

Ha infatti stipulato convenzioni con le varie Asl della Regione e con le Aziende sanitarie chiedendo la disponibilità a questi medici, tutti dipendenti, a coprire i turni sulle ambulanze, al di fuori del proprio orario di lavoro, a fronte di un compenso soggetto ad una tassazione agevolata, pari al 15%. 

La candidatura è volontaria. L'unico obbligo consiste in un breve corso di formazione sui protocolli operativi e sulle regole da rispettare quando si è in ambulanza. 

Questi medici, una quarantina solo al Santa Croce e altri distribuiti su Asl Cn1 e Cn2, garantiscono uno o due turni mensili a supporto delle postazioni medicalizzate non coperte da personale di Azienda Zero.

Il "gettone" orario per questi medici volontari che, lo ricordiamo, lavorano extra turni ospedalieri, è di 80 euro lordi pagati da Azienda Zero, ai quali le aziende sanitarie o ospedaliere, a discrezione, possono aggiungerne altri 20. 

L'elemento più attrattivo? Proprio la tassazione agevolata

O, forse, sarebbe meglio dire "lo era", perché pare che la Corte dei Conti non sia d'accordo su questo 15% e stia quindi valutando di equiparare queste prestazioni a quelle intramoenia, le prestazioni private dei medici in ospedale. Tassandole al 43%. 

Non solo in futuro, ma pare anche retroattivamente, con una tassazione nettamente più pesante e quindi con importanti trattenute su turni e servizi già svolti e retribuiti. 

Chiaro che, nell'ambiente, l'ipotesi è stata digerita decisamente male. Perché tra il 15 e il 43 per cento la differenza è sostanziale. 

Il punto controverso è questo: i turni in ambulanza possono essere considerati attività di libera professione come una visita privata? O si tratta invece di un servizio alla collettività, in ambito pubblico e garantendo prestazioni indispensabili?

"Questa situazione - ci ha evidenziato un medico che ha chiesto l'anonimato - sta generando grande incertezza e malcontento e rischia di compromettere la disponibilità del personale nei prossimi turni. Vi segnalo la vicenda perché ritengo che abbia un evidente interesse pubblico: sia per la tutela dei professionisti coinvolti, sia per le possibili ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini che si affidano al 118".

E' il dottor Andrea Sciolla, responsabile della Struttura semplice del Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Croce e Carle e coordinatore delle turnazioni dei medici dell'ospedale di Cuneo che hanno aderito alla convenzione, a spiegarci meglio la questione. Una quarantina, a cui si aggiungono i medici delle aziende sanitarie locali. 

Sciolla inizia da un chiarimento: "Ad oggi non è stata applicata alcuna trattenuta e non ci sono variazioni sui turni già stabiliti per il mese di dicembre". 

"Capisco i malumori, perché se la cosa fosse confermata e diventasse un provvedimento retroattivo, è chiaro che ci sentiremmo presi in giro - chiarisce. Ma al momento non c'è nulla di certo, per cui ritengo che sia prematuro qualunque tipo di decisione o azione da parte della nostra categoria"

Nei prossimi giorni ci saranno degli incontri in Regione per definire un eventuale accordo.

"Se la tassazione passerà al 43%, ogni medico deciderà se continuare o meno a fare i turni sulle ambulanze. Quello che ci ha fatto più arrabbiare è l'ipotesi di retroattività - conclude Sciolla -, perché significherebbe ritrovarsi con pesanti trattenute su prestazioni svolte con condizioni e accordi molto diversi".