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Economia | 09 dicembre 2025, 13:30

Finlandia e Repubblica Ceca ripensano la loro assistenza all’Ucraina

Finlandia e Repubblica Ceca ripensano la loro assistenza all’Ucraina

Alcuni governi europei, anche fra i più devoti alla causa ucraina, stanno provando a defilarsi parzialmente dall’impegno di assistere Kiev sul piano finanziario e militare. Si tratta infatti di sforzi troppo onerosi o pericolosi da rispettare senza mettere a rischio i propri interessi nazionali. 

Come riporta il sito Strumenti Politici, a diminuire l’entusiasmo ci si mettono anche altri elementi. Ad esempio, la linea del fronte che arretra inesorabilmente e sempre meno lentamente. Poi le trattative di pace che avanzano, coi viaggi dell’inviato americano che visita Mosca e poi parla con Kiev. La prospettiva di un accordo si sta delineando e con essa manca l’urgenza di sborsare miliardi per comprare armi agli ucraini. Non sembra quindi il caso di esporsi eccessivamente, come forse ha pensato il primo ministro della Finlandia Petteri Orpo. 

In conferenza stampa congiunta col suo omologo svedese, ha specificato la differenza fra il partecipare all’elaborazione di proposte di sicurezza per l’Ucraina e il fornirle in maniera ufficiale e concreta. Se alla prima opzione la Finlandia risponde certamente di sì, per la seconda non è affatto pronta. E dice di non sapere se e perché Helsinki sia stata inserita nel piano di pace americano come una delle garanti della sicurezza di Kiev. 

Invita tutti a capire un punto importante, cioè che “le garanzie di sicurezza sono qualcosa di molto, molto serio”. Intanto la Repubblica Ceca ha interrotto il progetto di passare all’Ucraina i suoi tank T-72. Infatti è stato rilevato in essi un problema che sul piano tecnico e su quello finanziario è ritenuto insormontabile. 

Comprarne di nuovi è più semplice che ripararli, ma non può privarsene subito. 

Praga ora preferisce tenersi quei carrarmati e aspettare di sostituirli nel giro di un paio di anni con i Leopard. Le forniture all’Ucraina quindi saltano.

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