Sabato 6 dicembre nella sala S.Agostino della Biblioteca Civica di Savigliano è intervenuto un numeroso pubblico a seguire la presentazione del libro di Paolo Fissore e Alberto Di Grazia “Ambulanze italiane firmate Fissore”.
Tra le autorità era presente il sindaco Antonello Portera che ha seguito con interesse tutto lo svolgimento. Ad introdurre e a “scandire” i tempi degli interventi ci ha pensato la Presidente della associazione Attività e Cultura per Savigliano ODV Rosalba Belmondo che ha illustrato sinteticamente le caratteristiche del libro e di chi ha contribuito all’iniziativa editoriale (Editore Fusta, autori, collaboratori, ecc.).
Molto interessante il contributo audio di uno degli autori, Alberto Di Grazia che da Viareggio ha spiegato l’unicità della esperienza produttiva che si è svolta in circa trent’anni alla Carrozzeria Fissore, legata a suo dire alle abilità tecniche dei titolari e delle maestranze e al fatto che alla Fissore si poneva attenzione agli aspetti estetici e non solo pratici e funzionali dei mezzi di soccorso.
La parola è poi passata all’ing.Enrico Fumia, designer e design-manager con trascorsi importanti in ambito automobilistico in Pininfarina e Lancia oltre che in proprio. Da Fumia sono state pronunciate parole lusinghiere sul libro al punto da consigliarlo vivamente come “libro di testo” per le scuole di car design, a suo dire troppo focalizzate sugli aspetti edonistici del disegno e meno sulle competenze lavorative, ben spiegate nel testo in questione.
Ha preso infine la parola Paolo Fissore che dialogando con Fumia ha ripreso alcuni temi relativi alle origini della esperienza progettuale e costruttiva di ambulanze Fissore, legata a personaggi come Candido Viberti e Mario Revelli di Beaumont; ha mostrato un esempio di interpretazione estetica e funzionale fornita dalla Fissore sul Fiat 1100T, narrato la storia di una curiosa ambulanza elettrica degli anni ‘70; ha utilizzato alcune foto di interni di ambulanze per delineare il cambiamento di essi nel corso di un trentennio, dall’ambulanza con interni spartani a quelle attrezzate con il “polmone di acciaio” fino ai centri mobili di rianimazione ed emoteche dei primi anni ‘80.
Non è mancato un momento definito di amarcord, quasi un album dei ricordi con foto di personaggi e maestranze della fabbrica saviglianese, interni di stabilimento, un omaggio ai fondatori e varia anedottica che hanno suscitato in alcuni presenti anche un po' di commozione.
L’architetto Fissore ha rivolto infine un appello al Sindaco Portera affinché prenda in considerazione la possibilità di agevolare la costituzione di un centro di documentazione che illustri l’attività delle carrozzerie saviglianesi del ‘900, Fissore e Scioneri in primis, ricordando nel contempo il filo che lega le stesse ai precursori come Giacomino Allessio del settore carrozze ippotrainate, la fabbrica dei treni presente in città fin dal XIX secolo con denominazione SNOS e altre attività produttive saviglianesi nell’ambito dei mezzi di trasporto.