In occasione della chiusura dell'Anno Giubilare, torna uno degli appuntamenti più significativi nel panorama dell'arte contemporanea a tema spirituale: la XVI Biennale di Arte Sacra Contemporanea.
Quest'anno, l'evento si presenta in una veste speciale e diffusa, scegliendo come palcoscenici le città di Ascoli Piceno e il celebre Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Isola del Gran Sasso, Teramo).
L’artista saluzzese Franco Giletta espone due opere: San Chiaffredo e Crisalide, entrambe a tecnica mista su tavola. Una è esposta ad Ascoli Piceno, nelle Marche e l’altra nel Museo Saturos a Isola del Gran Sasso in Abruzzo.
Il titolo della Biennale è, "Profeti di speranza, creatori di bellezza".
“L'inclusione di San Chiaffredo nell'evento – spiega Giletta - sottolinea il legame tra la spiritualità locale e la narrazione universale della fede, portando la figura del Santo patrono di Saluzzo in un contesto di risonanza nazionale e internazionale.
La manifestazione, curata da Giuseppe Bacci con la collaborazione di Arnaldo Colasanti e Andrea Viozzi, nasce per celebrare l'Anno Giubilare. Eccezionalmente, le Diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto hanno scelto di condividere l'allestimento, dando vita a un'unica grande narrazione spirituale e culturale.
Le inaugurazioni si sono tenute in due date e luoghi distinti: sabato 13 dicembre nelle chiese di San Vittore e Sant'Agostino ad Ascoli Piceno e domenica 14 dicembre al Museo Staurós d'Arte Sacra Contemporanea del Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso (Teramo).
La Biennale si articola in cinque sezioni tematiche, concepite come tappe di un vero e proprio viaggio interiore che esplora i diversi aspetti della spiritualità contemporanea: "Nel segno della Luce", "La Pace nel cuore dell'arte", "Profeti di speranza per un nuovo domani", “Creati per creare", "Dialogo tra le culture". La Biennale vanta un elenco di artisti di altissimo profilo, confermando la sua centralità nel dibattito tra arte e fede. Il pubblico potrà ammirare, tra le altre, opere di figure di calibro internazionale come Omar Galliani, Bruno Ceccobelli, Mimmo Paladino, il fotografo Steve McCurry. L'esposizione sarà accompagnata da un autorevole catalogo edito da Edizioni Centro Staurós, curato da Giuseppe Bacci, che include interventi di monsignor Gianpiero Palmieri, Vincenzo Fabri e testi critici di Bacci e Colasanti, offrendo una preziosa chiave di lettura per l'intera rassegna.