Al Direttore - 19 maggio 2012, 09:32

I tagli alle linee ferroviarie sono come un cane che da tempo si morde la coda

Accorata analisi di Christian Damasco, Consigliere Comunale (pendolare) di Bra

Le ultime notizie che giungono sul trasporto pubblico locale non sono incoraggianti. In ordine cronologico, dopo i già annunciati tagli provinciali relativamente alle corse dei servizi automoblistici, si è passati all'ipotesi di dismissione di 12 rami della rete ferroviaria piemontese, definiti per comodità “secchi”, per giustificarne la cancellazione. Tra questi, diversi si trovano in provincia di Cuneo e alcuni coinvolgono stazioni collegate direttamente a Bra (in particolare le linee Alba-Asti, Alba-Alessandria e Asti-Casale-Mortara).

I tagli in questione, se confermati, dovrebbero diventare operativi nel corso del 2012, nei mesi di giugno e dicembre in concomitanza con i nuovi orari. La Regione calcola di risparmiare con questa manovra 61 milioni di euro. Una cifra ragguardevole ma ricavata in modo illogico. Quanto sono costate in fase di realizzazione e manutenzione queste reti? Qualcuno si è chiesto perchè queste linee sono poco utilizzate? Il ritorno economico derivante dal rilancio turistico di queste linee è stato preso in considerazione? Quale sarà l'impatto ambientale di una simile decisione?

Ma il problema principale è il meccanismo che questo taglio finisce per innescare. Sono ormai anni che si assiste a un copione già scritto. Al taglio delle linee ferroviarie segue un peggioramento del servizio; questo causa una riduzione degli utenti che giustifica ulteriori tagli alle linee e così via. Poco per volta intere tratte locali vengono cancellate in tutta Italia, con alcune rare eccezioni. In un simile panorama, i presunti tagli che dovrebbero coinvolgere l'albese e l'astigiano destano forte preoccupazione. Le prossime tratte a essere beneficiate del prepensionamento saranno la Alba-Bra-

Cavallermaggiore e la Bra-Carmagnola? Vale la pena ricordare che all'interno del Sistema Ferroviario Metropolitano che dovrà gradualmente entrare in vigore, la linea FM4 Carmagnola-Chivasso prevede anche le estensioni a Ivrea (a nord) e a Bra (a sud). Elemento importante ma che non tranquillizza pienamente sul futuro di una tratta che vede spostarsi quotidianamente verso il torinese oltre 2200 pendolari, lavoratori e studenti (dati di frequentazione Trenitalia per l'Agenzia Metropolitana per la Mobilità, marzo 2009). Pendolari che vogliono difendere un servizio molto utilizzato (nonostante un aumento del 10% del costo degli abbonamenti) e che potrebbe contare anche un incremento dell'utenza, se gestito con maggiore cura e attenzione.

La cancellazione della linea ferroviaria e la sua sostituzione con autobus sostitutivi causerebbe invece un crollo dell'utenza (con buona pace delle compagnie petrolifere) e il conseguente aumento delle automobili in circolazione, dei costi per i pendolari, nonché la saturazione definitiva di strade e parcheggi. Inoltre, è già evidente oggi, come gli autobus sostitutivi non siano in grado di coprire efficacemente la domanda, nè di rispettare gli orari delle corse.

Come agire? Quella dei tagli è la strada più rapida e sicura per fare cassa. Ma è anche la più sbagliata. Tagliare linee ferroviarie significa non credere nella mobilità sostenibile e dolce, perdere un patrimonio di infrastrutture esistente, peggiorare le condizioni ambientali e di congestione stradale. Le alternative ci sono: si chiamano pianificazione e utilizzo del servizio a chiamata per incentivare l'utilizzo della ferrovia, attenzione all'utente per facilitare l'accesso, riqualificazione e recupero del patrimonio infrastrutturale esistente per la promozione di un turismo su rotaia che sarebbe in grado di unire in modo capillare non soltanto le “sette sorelle” ma anche località minori, istituzione della figura del mobility manager d'area per la ristrutturazione del servizio in modo da renderlo veramente efficiente. Purtroppo, tocca constatare che la mancanza di una linea politica e gestionale chiara, precisa e ottimizzata sta portando a una lenta e inesorabile distruzione del trasporto pubblico locale.

Christian Damasco - Consigliere Comunale (pendolare) di Bra