Parafrasando il celebre “Mentre Roma discute, Sagunto brucia” si potrebbe oggi più che mai dire “Mentre Cuneo discute, il Tenda resta chiuso”.
Sarebbe ingeneroso ed ingiusto. Ma resta il fatto che mentre l’assolutamente incolpevole Confcommercio di Cuneo ha indetto un incontro per venerdì 19 settembre prossimo presso la propria sede di via Avogadro per approfondire le tematiche legate ai collegamenti italo-francesi e presentare le richieste del territorio in vista della prossima convocazione della Conferenza intergovernativa responsabile del progetto di raddoppio (presenti, fra gli altri, il presidente Unioncamere Ferruccio Dardanello, l'assessore ai Trasporti della regione Piemonte Francesco Balocco e l'assessore alla Montagna Alberto Valmaggia) il Tunnel del Tenda resta miseramente e tristemente chiuso. Allagato da un fiume di acqua e fango che si vorrebbe conseguenza di alcuni sondaggi (trivellazioni) propedeutici ai lavori di realizzazione del nuovo tunnel a doppio fornice.
Senza neppure un’ipotesi sulla data in cui la galleria potrà tornare ad essere percorsa dalle auto da e per la Valle Roja.
Perché questo è. Con un primo comunicato dell’Anas che parlava di tecnici sul posto e di riapertura forse già nella stessa serata di venerdì 12 settembre scorso. Seguito poco dopo da un secondo comunicato con il quale il gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale il cui socio unico è il Ministero dell'Economia rendeva noto che lo stop al transito si sarebbe protratto per l’intero week end, con disagi e danni forse nemmeno immaginabili.
Avevamo adombrato dubbi sulla effettiva riapertura della galleria già lunedì 15 settembre. Ma qualche barlume di speranza c’era. Oggi è svanita anche quella.
E la galleria internazionale del Colle di Tenda sulla strada statale 20 “del Colle di Tenda e di Valle Roja“ non solo continua ad essere “provvisoriamente” chiusa, dal km 111 al km 111,9, ma il rischio è che questa “provvisorietà” possa durare ancora parecchi giorni. Qualcuno ipotizza addirittura settimane.
Ai dubbi sul quando si riuscirà a porre freno alla copiosità del getto della poltiglia che continua inarrestabile a riversarsi all’interno della galleria, ne è nel frattempo subentrato un altro: e se una volta esaurito il getto si scoprisse che il suo venir meno ha generato una sacca pronta a smottare da un momento all’altro, con persin troppo ovvi problemi di sicurezza?
Tempi lunghi, dunque: incanalare in un percorso alternativo l’acqua e la melma, accertarsi della loro provenienza, stabilire che (nella migliore delle ipotesi) non ci sono rischi collaterali e riaprire il tunnel. Ma questa, lo ribadiamo, è la migliore delle ipotesi, quella che non tiene conto di eventuali “sorprese”. Peraltro in agguato.
Per questo, prima di mettersi in marcia, è consigliabile che gli automobilisti usufruiscano della web tv www.stradeanas.tv oppure del numero 841-148 “Pronto Anas”.