Eventi - 13 febbraio 2012, 14:20

Serata del Soroptimist per conoscere la realtà delle carceri cuneesi

Incontro con il magistrato di socrveglianza Maria Raffaella Falcone

Giovedì 9 febbraio 2012 al ristorante La chiocciola di Cuneo numerose Socie del Soroptimist Club hanno incontrato la dottoressa Maria Raffaella Falcone, Magistrato di sorveglianza dei Tribunali della Provincia di Cuneo che ha relazionato sul tema “Il ruolo della magistratura di sorveglianza”.

Presentata da Daniela Bonetto, Presidente del Club, la Relatrice ha spiegato che in provincia di Cuneo ci sono quattro carceri: a Cuneo, a Fossano, a Saluzzo e a Savigliano con mille detenuti. La situazione delle nostre carceri è relativamente buona, i detenuti hanno uno spazio maggiore rispetto ai 3 metri quadri a testa che la Corte di Giustizia Europea reputa non tollerabili. Inoltre per aumentare la vivibilità del luogo, dove è possibile, nelle carceri cuneesi si attua un regime a celle aperte per cui i detenuti possono passeggiare nei corridoi e vanno nelle proprie celle solo per dormire. Si stanno costruendo nuovi padiglioni, ma per metterli in funzione occorrerà del personale di sorveglianza in più. Le nostre carceri ospitano soltanto uomini e il 60% dei detenuti è extracomunitario. Sono divisi per tipologia di reato, ci sono anche reparti speciali, ad esempio il 41bis a Cuneo e quello ad alta sorveglianza di Saluzzo. Nelle celle sono ospitate tre o quattro persone.

Nelle quattro carceri della Provincia ci sono: la scuola media, corsi di alfabetizzazione, corsi professionali per elettricista e manutentore, di carpenteria leggera (a Fossano), di scuola alberghiera e floricoltura (a Cuneo) e un minibirrificio (a Saluzzo). I detenuti hanno voglia di lavorare e di rendersi utili, il fine del carcere deve essere la rieducazione.

L’indulto ha ridotto di tre anni le pene per reati precedenti al 2006 e ad ogni sei mesi di reclusione la pena si riduce di 45 giorni se il detenuto non ha rapporti disciplinari, a meno che abbia compiuto reati particolarmente gravi per i quali non è previsto il beneficio di buona condotta. Questo beneficio è in vigore dal 1975 per incentivare i detenuti a comportarsi bene. La cosiddetta legge 199 svuota carceri del 2010 non avrà grandi effetti, perché concede la detenzione domiciliare ai recidivi con pene brevi, ma molti dei carcerati sono stranieri e il 90% di essi è sprovvisto di un domicilio idoneo, quindi non potranno usufruire di tale agevolazione e resteranno in carcere.

La serata è stata molto interessante e la dottoressa Maria Raffaella Falcone è riuscita a trattare l’argomento con chiarezza e simpatia ed è stata salutata e ringraziata con calorosi applausi.