Fossanese - 22 ottobre 2014, 07:30

Domenico Accolti-Gil con i suoi smaglianti 102 anni, da New York a Fossano.

Classe 1912 era sottufficiale di carriera nel 28 Reggimento Artiglieria alla Caserma Piave. Aveva sposato una fossanese. A spasso nei ricordi tra Storia e la vita a Fossano, città che ha amato Il segreto della sua brillante longevità: voglia di rinnovarsi, humor e buona cucina.

Domenico Accolti-Gil in casa Balocco a Fossano

Domenico Accolti-Gil in casa Balocco a Fossano

Tra pochi giorni il 6 novembre, compirà i suoi smaglianti 102 anni.  Se  non ci fossero i documenti a parlare chiaro, si potrebbe pensare al vezzo di un ottantenne in ottima forma di  maggiorarsi l’età.

Domenico Accolti - Gil classe 1912, nato al Cairo, da padre italiano e madre spagnola, sta per ripartire  alla volta di New York, sua città di residenza ormai dal ’67 .

Con i due figli Giorgio e Patricia ha fatto visita a parenti e amici di Fossano, la città che ha nel cuore, dove si è sposato e dove ha iniziato la sua carriera di sottufficiale nel 28 ° Reggimento Artiglieria della Caserma Piave.

Memoria incredibile, eloquio fluente condito da ironia e gentilezza, conversa sorridente nel salotto di casa Balocco, i suoi parenti a Fossano. 

Se dovessi rinascere sceglierei la stessa carriera  in questa città,  in  cui mi sono trovato benone. Si sa, i vecchi si vantano volentieri, ma posso dire di essere stato molto apprezzato e aiutato qui. Dal giorno in cui ho lasciato la città, ho sempre pensato di ringraziare i fossanesi per quanto avevano fatto per me”. Il grazie lo già espresso pubblicamente con una lettera  aperta su “Fossano in mostra”  (Bertolino editore) nel 2002.

Il suo racconto, voce tonante, ricordi precisi, humor intercalato,  porta  dritto in un libro di storia, a ripercorrere le più significative date della Seconda Guerra mondiale: Domenico Accolti Gil c’era.

Nel 1940 era sul lago di Bracciano con i suoi uomini “facevano nuoto perché ci dovevamo esercitare per il progetto di occupazione di Malta”  Era a Gela, una delle aree costiere dell’approdo degli americani in Sicilia, il 10 luglio del 1943. Lo ricorda commentando la dinamica dello sbarco, tra il cannoneggiamento delle navi, gli attacchi aerei, le avanzate e gli arretramenti delle postazioni militari italiane.

Il 17 agosto dello stesso anno, era a Messina quando gli alleati entrarono nella città  dopo aver liberato l’isola dalla presenza nazifascista. L’8 settembre per la Liberazione era a Fossano.  Entrò anche nella Resistenza, a Frabosa Soprana, conclude ricordando il nome dei capitani partigiani Cosa e Scimè.

Scorrendo tra gli episodi di vita, senza mai perdere l’equilibro tra le date, fa emergere la  parentela  con Vincenzo Dal Verme, l’uomo che intercettò il messaggio di Sos del generale Nobile, durante le drammatiche ricerche del dirigibile precipitato al Polo Nord. Era il padre di Dino Dal Verme, guru torinese della pubblicità, autore di  numerosi  saggi sulla comunicazione.

Tra le figure fondamentali della vita militare di Accolti-Gil, il colonnello Clemente Primieri, divenuto poi generale  comandante del IV Corpo d’Armata Alpino.  “Facevo scuola di equitazione alla sua famiglia. Tra i compiti in caserma, anche quello di montare il  cavallo del Colonnello per tenerlo in esercizio. Lo  portavo per via Roma perché si abituasse a stare in mezzo alla gente, essendo un cavallo destinato alle parate. “Ama ricordare che per la sua esperienza di caserma, veniva consultato quando arrivano le reclute da assegnare alle varie Compagnie. “Gli ufficiali  si raccomandavano a me, per avere  le reclute ritenute migliori.”

Al secolo di vita è arrivato con un  bagaglio di una vita avventurosa e ricca di viaggi, dopo il congedo dall’esercito “meglio un  giovane maresciallo che un  vecchio sottotenente”.

Nel ‘50 raggiunse il fratello a  Buenos Aires  e nel ’67 si trasferì negli Stati Uniti. Un nuovo lavoro: la decorazione di chiese. “Ne abbiamo fatte a centinaia di chiese da  Brooklyn a Long Island fino ai confini del Canada.  Ancora all'età di  72 anni mi arrampicavo sulle  impalcature per arrivare ai soffitti degli edifici sacri, con mio  fratello, pittore e ottimo artista.”

Al centro del racconto, non poteva mancare l’amore:  l’incontro della sua vita con Flavia Orengo, fossanese  che divenne sua moglie nel  ‘47 , scomparsa un paio di anni fa.

Era bellissima. La conobbi nel negozio delle Carena, dopo essere andato a pagare il conto come  responsabile dell’ Ufficio Maggiorità e Personale della Caserma.  Il mio cuore rimase folgorato: aveva diciotto  anni,  le trecce, i calzettoni”.

Il soggiorno italiano, come altri precedenti,  lo ha visto ritornare nei luoghi che frequentava.

Come sono cambiati!. Mia cognata abitava in viale Regina Elena a Fossano. Cento metri era finito tutto. Ora chilometri con palazzi a destra e sinistra,  nella direzione di  Alba.

Sono stato  al caffè Roma, che frequentavo allora come il caffè Barberis. Si passava la sera a giocare  a tarocchi  con la  34 Fanteria,  mentre gli ufficiali andavano in un altro bar. A Fossano  la differenza di grado era sentita.”

Detto da  un over 100,  il segreto dello star bene  non contiene particolari ricette, ma appare evidente, dal suo esempio,  quanto siano determinanti  la voglia di rinnovarsi, di vivere con curiosità, l’autostima unita all’autoironia.

A New York ora  mi alzo alle 10, faccio colazione. Mi siedo in poltrona. Se mi interessa guardo la televisione,  in caso contrario  la televisione guarda me. La disgrazia mia, sono state le gambe.”.

Non guida più da 10 anni, ma prima lo faceva anche nel traffico caotico americano “ La patente mi serve solo più come documento di riconoscimento.  E, pensare che mi sentivo più sicuro alla guida che a piedi.  La mia auto l’hanno regalata alla Chiesa”.

Cammina aiutato dall’appoggio del deambulatore,  accompagnato dai figli, ma non  si è risparmiato negli  spostamenti, a  Cuneo come a Milano, non sottraendosi ai piaceri italiani del palato, con puntate a vari  ristoranti del territorio. Dal bollito al pesce "Questo è il paese delle sorprese e della fantasia, anche culinaria. In due ristoranti ho ordinato il polipo. Mi hanno portato piatti diversi. In uno ho dovuto cercarlo tra le patate”.

Da tutti i lettori e la redazione gli auguri per il compleanno dei  magnifici 102 anni. 

Domenico Accolti-Gil in casa Balocco a Fossano

Domenico Accolti -Gil e Flavia Orengo il giorno del loro matrimonio a Fossano nel '47.

Vilma Brignone