Il centro per l'autismo al Beila di Mondovì, che dovrebbe decollare, è una struttura di grande importanza, perché viene a rafforzare (come ha illustrato il dr. Paolo Leggero della Interactive, che lo gestirà ) gli elementi di forza dell’eccellenza autismo rappresentata da Mondovì grazie all’impegno pluriennale dei dottori Fioretto e Arduino.
Il Centro diurno, pienamente rispondente agli standard regionali, gestito dalla Cooperativa Interactive, potrà ospitare sino a 20 utenti, anche se, nella fase di avvio, avrà solo 7 o 8 ospiti. Una parte dell’edificio è stata sistemata e lasciata al grezzo, qui è prevista la realizzazione di un Centro residenziale in grado di ottimizzare l’offerta e i costi.
L’inaugurazione si sperava fosse l’occasione anche per affrontare il tema più spinoso, legato all’assistenza: la cronica carenza di fondi per portare avanti quanto si è fatto sinora, proprio a Mondovì, per dare risposte di eccellenza nella diagnosi, nella terapia, ma anche nell’inserimento sociale dei soggetti autistici minori e adulti.
Purtroppo molti ostacoli si sono frapposti all'inizio della attività. Dai vari interventi è emersa la necessità di una generale revisione delle priorità al fine di spendere con oculatezza il denaro pubblico, ma anche l’urgenza di trovare nuovi fondi per evitare di vanificare quanto di buono fatto sinora, per scongiurare le liste di attesa dei disabili per poter ottenere quanto i livelli essenziali di assistenza loro destinano, ma anche – come ha ribadito il dottor Arduino – per evitare maggiori costi futuri per la società e per gli individui.