Era fissata per oggi, e attesa da tempo con ansia, la prima udienza che avrebbe iniziato a tracciare un profilo di chiarezza sul futuro della saluzzese CDM. Il nocciolo della questione è capire, in tempi utili, sotto quale "padrone" sono i lavoratori di Verzuolo, ma soprattutto a chi devono fare riferimento per ogni azione sindacale. Dopo mesi vissuti a singhiozzo rincorrendo gli arretrati degli stipendi, i dipendenti oggi vedono allontanarsi il momento di fare giustizia e capire a chi fanno capo, se alla “CDM Group” o alla “Paper Group”.
L'inizio del processo quindi è spostato al 18 luglio perché la Cdm Group avrebbe chiesto, in sede d'udienza, il rinvio per fornire altra documentazione e trovare altre testimonianze. Ma metà luglio è troppo tardi per le 40 famiglie il cui futuro è appeso alle decisioni di un tribunale. A fine agosto infatti scadranno tutti gli ammortizzatori di cui godono, mentre anche per il concordato i tempi si stanno dilatando. La scadenza era fissata per il 15 aprile poi il tribunale si è riservato altro tempo fino al 31 maggio.
"Presto dovremo ricominciare i corsi per riqualificarci, ma nessuno ha speranza... specialmente chi ha 50 anni non crede di potersi ricollocare" afferma esausto Valerio Chiapello, l'ultimo rappresentante sindacale dell'azienda. Dopo oltre 15 mesi di lotta per mantenere il sito e i corsi di riqualificazione seguiti, i lavoratori non solo non vedono prospettarsi l'ipotesi di un acquirente per la fabbrica, ma si trovano a dover fare i conti con un concordato che non c'è ancora e una sentenza che arriverà tra parecchi mesi.