Politica - 02 settembre 2012, 14:38

Gli immigrati a Saluzzo? Per la Cub è in atto una sorta di “moderno schiavismo”

Il sindacato accusa di indifferenza l’Amministrazione Cittadina ed i datori di lavoro e di essere “attori non protagonisti” la Coldiretti, la Confagricoltura e la Cia

L'accampamento "di fortuna" dei migranti nordafricani nei pressi del Foro Boario di Saluzzo

Porta la firma di Matteo Raspo, la durissima presa di posizione datata 1 settembre da parte della Confederazione Unitaria di Base del Piemonte sulla questione degli immigrati nordafricani accampati nei pressi del Foro Boario di Saluzzo. Quelli, per intenderci, giunti aldilà dei “flussi”. Quelli che non hanno ancora trovato lavoro e neppure lo troveranno, perché per via delle gelate dello scorso febbraio di lavoro qui non ce n’è per nessuno. Quelli che nella serata di venerdì scorso sono stato soccorsi dalla Croce Rossa che qui ha montato una micro-tendopoli e che fino a giovedì offrirà loro una prima assistenza sanitaria.

La CUB Piemonte – recita il documento apparso poco fa sul sito www.pane-rose.it - esprime la sua totale solidarietà ai braccianti di Saluzzo e a tutti coloro che in questi giorni stanno supportando attivamente il presidio presso il Foro Boario di Saluzzo. Ai primi 164 lavoratori migranti giunti in primavera nel saluzzese che hanno trovato lavoro e sistemazioni più o meno decorose da oltre 2 mesi si sono aggiunti 150 persone che vivono in condizioni sanitarie critiche, dormendo su cartoni e sotto teli di fortuna, nell’assoluta indifferenza dell’Amministrazione e dei datori di lavoro”.

Questa situazione che si ripresenta ormai puntualmente tutti gli anni nei mesi della raccolta della frutta nel saluzzese – continua la sigla sindacale - vede come principali attori non protagonisti Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Attori che dovrebbero stimolare, invitare o obbligare i propri associati ad una dignitosa accoglienza ai lavoratori che per mesi raccolgono sotto il sole, o la pioggia, la frutta che finisce sulle nostre tavole.
Il ‘lavoro grigio’ di questo settore lavorativo nel Piemonte produce condizioni di lavoro e di vita che non è eccessivo definire schiavistiche. Ci vogliono sfruttati, a bocca chiusa ed a capo chino, colpiti da vere e proprie azioni intimidatorie messe in atto da polizia e carabinieri oltre che da meri personaggi che di ‘istituzionale’ hanno ben poco
”.  

La CUB – conclude il documento - sosterrà tutte le iniziative che i braccianti e coloro che ne sostengono nei fatti la lotta riterranno di assumere sia sul territorio di Saluzzo che a livello regionale”.

Walter Alberto