Il tormentone Aeroporto di Levaldigi torna ciclicamente alla ribalta nel dibattito pubblico, molto spesso quando si deve trovare il modo di tappare i buchi di bilancio che da anni si continuano a creare mentre l’ultima occasione in ordine di tempo è stata l’esternazione del Presidente Chiamparino in merito alla sua volontà di disimpegnarsi dall’aeroporto cuneese dovendo già sostenere quello di Torino Caselle in difficoltà.
Da anni i difensori di Levaldigi indicano sempre un ultimo ostacolo superato il quale l’aeroporto avrebbe camminato con le proprie gambe. I Vigili del Fuoco pagati dal Ministero, i controllori di volo pagati dall’ENAV, la continuità territoriale per permettersi il volo su Roma (passata di moda da un pezzo), la fusione con SITRACI per consolidare il bilancio. Nel mentre i passeggeri sono aumentati ma con i passeggeri sono aumentati pure i costi e il bilancio naviga perennemente in rosso, di soci stranieri se n’è letto qualche trafiletto sui giornali ma nulla di più e per l’ennesima volta pantalone è chiamato di nuovo a pagare. L'ultima foglia di fico rimasta era la concessione ventennale indispensabile per attirare capitali privati, ma arrivata pure questa ai difensori a oltranza non resta che lanciare accuse ai piani alti, intendendo forse qualcuno del Bilderberg o forse di qualche società segreta giudaico-pluto-massonica. Perché gli elementi oggettivi a difesa del progetto sono pochini. Il fatto che ci siano dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro è triste per chi è coinvolto ma sono altrettanto tristi le situazioni delle tantissime attività private che hanno chiuso negli ultimi anni senza avere alcun ammortizzatore sociale.
Che poi l’infrastruttura sia davvero compiuta mi lascia perplesso considerando che non esiste una linea di autobus per Cuneo, Savigliano o Alba e nemmeno è possibile noleggiare un auto in prossimità dell’aeroporto senza averla prenotata per tempo. Esiste però un comodo servizio Aerobus per Torino! Per il resto solo libro dei sogni e delle belle speranze sullo sviluppo turistico, il trasporto merci, il motore dello sviluppo. Sarebbe interessante avere dei numeri e sapere quanti turisti transitano in ingresso per un soggiorno nella Granda e quanti in uscita? Gli albergatori cuneesi quanti pacchetti volo più pernottamento hanno venduto nell’ultimo anno? Quanti voli charter arrivano in inverno per le settimane bianche nei comprensori della Granda?
Perché al contribuente piemontese forse non interessa moltissimo che con le sue tasse si contribuisca a mandare la gente in ferie in Sicilia, Sardegna, Palma di Mallorca, Rodi o Marocco. Come al disoccupato credo faccia piacere sapere che il suo ex titolare che ha trasferito l’attività in Romania abbia un comodo volo da Levaldigi.
Cordiali saluti
Emanuele Dutto