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Politica | 12 gennaio 2017, 18:16

Manuele Isoardi: “Il candidato sindaco 5 Stelle a Cuneo resto io”

L’esponente pentastellato, indicato nelle “comunarie” di fine settembre, rivendica la legittimità della scelta che lo ha visto designato e afferma: “Chi può dire di essere assolutamente adeguato? Ho il certificato penale lindo, non lesino energie per il Movimento e ci metto tanto buon cuore"

Manuele Isoardi

Manuele Isoardi

Così come non erano ben chiari gli intendimenti della riunione, così non sono ben chiare le risultanze emerse dall’incontro del Movimento 5 Stelle svoltosi mercoledì sera a Cuneo alla presenza del consigliere regionale Mauro Campo e dei deputati Fabiana Dadone e Ivan Della Valle.

Si sa che si è parlato di elezioni amministrative e in particolare del fatto che qualcuno vorrebbe rimettere in discussione le scelte fatte, ma questa volta – a dispetto della trasparenza – un’aura di mistero caratterizza la dialettica “grillina”. La discussione pare si sia incentrata in particolare sulla figura del candidato sindaco che al momento è Manuele Isoardi, 44 anni, operaio metalmeccanico, consigliere comunale uscente, che oggi non tutti sembrano più ritenere “adeguato” alla portata della battaglia elettorale. Isoardi, nelle “comunarie” di fine settembre aveva battuto per una manciata di voti gli altri due aspiranti sindaci, Sandra Armando, cancelleria presso il Tribunale, e Marco Marro, ingegnere informatico. Su 37 presenti, Isoardi aveva ricevuto 19 voti, 10 erano andati a Marro e 8 alla Armando, colei che alla vigilia era indicata come la grande favorita. Per cercare di capirne di più abbiamo interpellato il diretto interessato, Manuele Isoardi.

Isoardi, come mai si vuole mettere in dubbio la sua candidatura a sindaco di Cuneo?

“Non deve chiederlo a me. La scelta è avvenuta in modo assolutamente corretto e nel rispetto delle regole che come movimento ci siamo dati. Io, così come i miei due colleghi, ci siamo sottoposti alla “graticola” e i militanti si sono liberamente espressi”.

Se non fosse stato lei il prescelto, si sarebbe adoperato per dare manforte a quello tra i suoi competitor che fosse risultato vincitore?

“Ma certo. Ci mancherebbe. Oltre che regole abbiamo un codice morale che è ci contraddistingue dagli altri partiti”.

Qualcuno sostiene che lei sia inadeguato. Che cosa risponde?

“Cosa vuol dire “adeguatezza” in politica?”

Mi dica lei… Per intanto, è una considerazione che la offende?

“Le rispondo senza imbarazzo dicendo che non mi sento offeso perché credo che ciascuno abbia, a modo suo, degli aspetti di inadeguatezza”.

Lei se ne attribuisce?

“Ma certo. Ho i miei difetti e so di aver commesso sbagli, ma il mio certificato penale è pulito. So, in coscienza, di aver profuso tante energie per il Movimento e di avere buon cuore”.

Che cosa hanno detto i parlamentari intervenuti?

“Hanno constatato che tutto si è svolto con regolarità e che non vi è alcun problema di legittimità sulla mia candidatura a sindaco”.

Come vi siete lasciati?

“Che io resto il candidato sindaco. Che senso avrebbe rimettere in discussione tutto? E con quali regole poi se non quelle, condivise, utilizzate a fine settembre?”.

Forse qualcuno immaginava un sindaco con maggior appeal… A maggior ragione se il centrosinistra arriva spaccato al voto. Non crede?

“Può anche darsi. La volta scorsa abbiamo fatto l’8% dei consensi. Questa volta i sondaggi ci danno al 12. Mi sembra una buona base, che vuol dire avere due consiglieri. Stiamo lavorando per definire il programma e completare la squadra dei candidati consiglieri”.

Lei ha capito chi e perché volesse metterla in discussione?

“Le ribadisco che resto al mio posto perché la mia candidatura gode di piena legittimità”.

Non vuole dirmi chi e perché voleva farle le scarpe?

“Non insista oltre, la prego. Le ho già detto troppo”.

Giampaolo Testa

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