Abbiamo dato notizia, nei giorni scorsi, del progetto di realizzazione di una nuova ciclovia, in grado di collegare Bricherasio a Saluzzo, e toccando, con i 30 chilometri di tracciato, i comuni di Bibiana, Campiglione Fenile, Bagnolo Piemonte, Barge, Envie, Revello, Castellar.
Il primo dato che emerge dal progetto è il grande sforzo logistico messo in campo da Amministratori e funzionari, che ha portato alla sottoscrizione di un documento sostenuto anche dalla Provincia di Cuneo.
La “storia” di quest’opera, che verrà realizzata qualora la Regione conceda il contributo richiesto, a Bagnolo Piemonte risale già a qualche anno fa.
“Sono stati proprio i cittadini – ha detto in conferenza stampa l’assessore Gianfranco Latino – a disboscare il sedime ferroviario, perché li volevano che sorgesse una pista ciclabile”.
Nel tempo, poi, sono nati diversi eventi, che hanno avuto in comune lo scopo di mantenere alta l’attenzione su tema.
“Abbiamo portato oltre 700 persone sulla pista ciclabile prima ancora che questa esistesse. - ha ricordato Latino - È dunque necessario rimarcare come la predisposizione di questo progetto rappresenta la naturale conclusione di un percorso che è iniziato diversi anni fa”.
Uno dei punti forti del progetto, come ricordato in più occasioni, rimane comunque l’uso della ciclovia nella quotidianità degli spostamenti della popolazione, sapendo come “la consapevolezza che muoversi senza inquinare e facendo della sana attività fisica sia oggi ampiamente diffusa”.
Il primo “tronco” di ciclovia lo aveva realizzato, a suo tempo, dalla Provincia di Torino, utilizzando il sedime dell’ex ferrovia che, partendo da Bricherasio, arrivava sino al confine con la Granda.
Oggi c’è quindi la possibilità di allungare questo tracciato di ulteriori 30 chilometri, grazie al bando “Percorsi ciclabili sicuri”, attraverso il quale la Regione Piemonte mette a disposizione 10 milioni di euro per la realizzazione di nuove piste ciclabili: “L’intervento più significativo che sia mai stato attivato in Piemonte per sostenere il mezzo di trasporto ‘ecofriendly’ per eccellenza” aggiunge Latino.
A Bagnolo Piemonte, il primo passo in tal senso si ebbe con il raggiungimento del contratto di comodato trentennale dell’ex sedime ferroviario. La firma dell’accordo con le Ferrovie dello Stato, va ricordato, sugellò nel 2016 un confronto durato per anni e intavolato già dalle precedenti Amministrazioni comunali.
“L'esito positivo e tutt'altro che scontato di questo confronto – sottolinea l’assessore - è stato possibile grazie anche a coloro che hanno sostenuto questo obiettivo, facendo in modo che la vecchia ferrovia Bricherasio-Barge tornasse ad unire tutte e cinque le stazioni di un tempo”.
L’Amministrazione comunale vuole quindi ricordare (e ringraziare) i volontari di Legambiente e gli Amici degli Equini, “che nel 2015 hanno ripulito il sedime invaso da piante e rovi”, i “Mansiè” di Bibiana, “che periodicamente svolgono un indispensabile lavoro di manutenzione” ed il gruppo Facebook, “sorto spontaneamente anni fa proprio per sollecitare le istituzioni a realizzare quest'opera”.
Tra gli eventi di sensibilizzazione vengono ricordati “Dal vapore alla bici”, manifestazione nata nel 2015, perché si poteva nuovamente passeggiare sul sedime ferroviario, dove esattamente 130 anni prima transitava il primo treno, la pedalata dei “Cinque comuni” che, nel 2016, grazie alle Proloco, ha portato oltre 600 persone in bicicletta sul percorso.
“Oggi – riflette l’assessore Latino - sembra addirittura possibile superare il sogno della ferrovia trasformata in ciclabile, con un progetto ancor più ambizioso! Insomma, un progetto che è davvero nato dalla gente, seguendo un approccio che viene spesso portato ad esempio come la strada da seguire per spendere al meglio i soldi pubblici.
Ora non resta che attendere il risultato della selezione che la Regione dovrà fare, con la speranza che questa sogno si trasformi finalmente in realtà, dando così compimento ad un investimento che, riteniamo, possa davvero costituire un tassello importante per lo sviluppo sostenibile di questo bel territorio su cui vigila, inteso come ‘veglia’, maestoso, il Monviso”.