- 11 dicembre 2020, 06:30

Valéry Giscard d'Estaing: essere liberali europeisti e non fiacchi burocrati

L’ambizione di un uomo unico che desiderava unire "due francesi su tre" con riforme sociali impopolari e significative

Il più giovane, il più moderno, il più europeista,  Valéry  Giscard d'Estaing è stato Presidente della Repubblica francese dal 1974 al 1981.

Recentemente morto a 94 anni per complicazioni legate al Covid, ha lasciato un segno indelebile nella storia della Quinta Repubblica e della costruzione europe.

Grande famiglia borghese, scuole prestigiose alle spalle (Politecnico e scuola di amministrazione ENA), aveva come radici politiche il centrodestra liberale e cristiano-democratico che furono pilastri dell'Europa del dopoguerra.

Diceva di apprezzare due importanti uomini, il generale de Gaulle e Jean Monnet, padre dell'Europa.

L’ambizione di un uomo unico che desiderava unire "due francesi su tre" con riforme sociali impopolari e significative: abbassamento della maggiore età a 18 anni, legalizzazione dell'aborto, creazione di una Segreteria di Stato per la condizione femminile. Insomma non gli mancava il coraggio e lo studio del momento storico in cui viveva per apprezzare le necessità delle popolazioni:esattamente quello che manca oggi alla politica.



Alessio Ghisolfi